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Nuova grande protesta degli studenti in Serbia

Mobilitazione a Kragujevac, poi raduno sostenitori Vucic

Nuova grande protesta degli studenti in Serbia

Redazione Ansa

(ANSA) - BELGRADO, 15 FEB - In mattinata ha preso il via a Kragujevac, città industriale della Serbia centrale, una nuova grande manifestazione degli studenti che da tre mesi contestano il governo e il presidente accusati tra l'altro di corruzione e controllo sui media. La protesta si tiene nel giorno della Festa nazionale serba, in concomitanza con un analogo grande raduno convocato dal presidente Aleksandar Vucic per il pomeriggio a Sremska Mitrovica, 80 km a ovest di Belgrado.
    In questa manifestazione a sostegno del governo è prevista l'adozione di una Dichiarazione solenne per ribadire l'unità e l'integrità territoriale della Serbia e contro ogni tentativo di favorire la secessione della Voivodina, la regione settentrionale che è la più ricca e sviluppata del Paese. Da tre mesi gli studenti bloccano l'attività didattica in decine di facoltà universitarie e istituti di istruzione superiore, attuando pressoché quotidianamente manifestazioni e blocchi stradali in tutta la Serbia. Col passare del tempo alla protesta si sono unite altre categorie di lavoratori, tra cui agricoltori, avvocati, operatori culturali, attori e compagnie teatrali. I numerosi appelli al dialogo da parte delle autorità sono caduti nel vuoto, nonostante presidente e governo sostengano di aver accolto e soddisfatto tutte le richieste del movimento studentesco. Pur senza un coinvolgimento aperto e ufficiale, le forze di opposizione appoggiano tacitamente la protesta.
    A Kragujevac sono confluiti con ogni mezzo gruppi di studenti provenienti da numerose altre città del Paese, tra cui Belgrado, Nis, Novi Sad, Uzice, Kralievo, Jagodina e Novi Pazar. In tanti hanno percorso decine di chilometri a piedi, in staffette organizzate dai vari presidi universitari, migliaia hanno raggiunto Kragujevac in biciletta, moto e auto. Sono tanti anche i cittadini che appoggiano la protesta e scendono in strada con gli studenti. (ANSA).
   

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