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Romania di nuovo al voto in un clima di caos e incertezza

Domenica le legislative, possibile nuovo exploit estrema destra

Redazione Ansa

(ANSA) - BUCAREST, 29 NOV - In una atmosfera caotica e surriscaldata dal risultato e dalle conseguenze del primo turno delle presidenziali, vinto a sorpresa e fra le polemiche dall'estremista di destra Calin Georgescu, in Romania si torna a votare domenica primo dicembre per le elezioni legislative che assegneranno i 133 seggi al Senato e i 330 alla Camera dei deputati, con la soglia di sbarramento elettorale fissata al 5%.
    Tutti i membri del nuovo Parlamento saranno eletti in 43 circoscrizioni plurinominali, basate sui 41 distretti della Romania, il municipio di Bucarest e la diaspora romena, attraverso un sistema di rappresentanza proporzionale su liste di partito. Le elezioni parlamentari - inserite a cavallo fra il primo e il secondo turno delle presidenziali, in programma l'8 dicembre - si tengono in un contesto politico alquanto turbolento e incerto, dopo gli ultimi eventi legati alle presidenziali di domenica scorsa, nelle quali la sorprendente vittoria al primo turno del candidato indipendente e della destra estrema Georgescu è stata macchiata dal sospetto di ingerenze straniere attraverso il social forum TikTok, e dalla decisione della Corte costituzionale di procedere al riconteggio dei voti dopo una richiesta di annullamento per brogli presentata dal candidato Cristian Terhes. In tale situazione, e tenuto conto della sconfitta alle presidenziali dei partiti tradizionali e alleati di governo, socialdemocratico e liberale, i cui rispettivi leader Marcel Ciolacu (attuale premier) e Nicolae Ciuca (presidente del Senato) sono stati costretti a dare le dimissioni, potrebbe essere l'estrema destra dell'Aur (Alleanza per l'unità dei romeni) a prendere il sopravvento, sfruttando anche un possibile 'effetto contagio' dal voto presidenziale. I sondaggi, infatti, secondo quanto riportato oggi dai media, danno il partito Aur di George Simion (quarto alle presidenziali con il 13%) al 22,4%, in vantaggio sia rispetto al Partito socialdemocratico (21,4%) che all'Usr (centrodestra) di Elena Lasconi, dato al 14,5%. Altre formazioni minori di destra potrebbero ottenere buoni risultati. Lasconi sarà la sfidante di Georgescu al ballottaggio delle presidenziali, in caso di conferma dei risultati del primo turno. Più staccati il partito Liberale (Pnl), negli ultimi anni in crollo verticale, dato al 13.4%, e l'Udrm (il partito che rappresenta la minoranza ungherese) che è intorno al 5.5%. Le previsioni, però, sono state ampiamente ribaltate già alle presidenziali ed è dunque molto difficile pronosticare come si indirizzerà veramente il voto dei cittadini romeni, una parte dei quali peraltro scesi in strada negli ultimi giorni per protestare contro l'avanzata dell'estrema destra. Sono 43 i partiti in lizza, e con essi anche candidati indipendenti. I seggi resteranno aperti domenica dalle 7 alle 21 ora locale, 6-20 italiane. (ANSA).
   

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