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Slovenia, maggioranza a rischio alle Europee

Il 9 giugno per gli elettori anche tre quesiti referendari

Redazione Ansa

(ANSA) - LUBIANA, 27 MAG - La Slovenia si prepara alle elezioni europee in un clima politico relativamente stabile, ma il voto del 9 giugno potrebbe riservare qualche sorpresa per la coalizione di governo. Per la stessa data è in programma anche il voto su tre quesiti referendari - assistenza al fine vita, utilizzo della cannabis a scopi medici e introduzione del voto di preferenza per le parlamentari -, un election day voluto dalla maggioranza anche per incoraggiare l'affluenza alle urne.
    Secondo i sondaggi, i tre quesiti dovrebbero essere approvati senza difficoltà, mentre il risultato elettorale potrebbe portare la maggioranza che sostiene l'esecutivo - costituita da Movimento Libertà (Gs), il principale partito parlamentare che esprime il premier Robert Golob, Socialdemocratici (Sd) e Sinistra (Levica) - a ritrovarsi con un numero di eurodeputati inferiore rispetto a quelli dell'opposizione conservatrice. E anche se i margini di manovra per la politica estera sono ridotti, con questo scenario qualche equilibrio potrebbe cambiare. Janez Janša, l'ex premier che guida il Partito Democratico Sloveno (Sds), ora all'opposizione, è stato il primo capo di governo europeo, insieme ai colleghi da Polonia e Slovacchia, ad andare a Kiev nel marzo 2022. Janša accusa il governo di essere troppo incerto nel sostegno all'Ucraina, anche se la Slovenia è allineata alle posizioni euro-atlantiche. Per quanto riguarda Gaza, la Slovenia ha avviato l'iter parlamentare per il riconoscimento della Palestina, che dovrebbe avvenire a metà giugno. Al contrario, a febbraio Janša è volato in Israele per esprimere la sua vicinanza a Tel Aviv, un'iniziativa privata secondo ambasciata e governo che si sono affrettati a precisare di non essere stati informati del viaggio. Per quanto riguarda il quadro elettorale, rispetto al precedente voto europeo la Slovenia potrà eleggere 9 deputati, uno in più rispetto al 2019.
    L'Sds può contare su 2 europarlamentari, così come i Socialdemocratici e Lista Marjan Šarec (Lms), il movimento eponimo dell'ex premier che correrà ora con Movimento Libertà.
    Gli altri due deputati al momento in carica sono Ljudimlia Novak, del partito cristiano-democratico Nuova Slovenia (NSi), praticamente certa della riconferma, e Franc Bregovič, del Partito popolare sloveno, che 5 anni fa era nell'Sds, mentre ora parteciperà con una sua lista autonoma. Ed è proprio da qui che parte la rincorsa di Janša verso la conquista di tre, se non addirittura quattro seggi.
    Maggiori dubbi sulle riconferme dei Socialdemocratici. Il capolista è Matjaž Nemec, che in Europa ha preso il posto di Tanja Fajon, mentre Milan Brglez, ex candidato presidenziale della maggioranza, cerca la riconferma da ultimo della lista, in polemica con il partito, dopo che a metà aprile ha visto sfumare per una decina di voti la segreteria, rimasta vacante in seguito alle dimissioni forzate di Fajon per l'affaire Švarc-Pipan, l'ex ministra della Giustizia accusata di una controversa compravendita di immobili giudiziari che ha portato il partito sull'orlo dell'implosione. Ed è proprio da questo snodo che potrebbe prendere corpo l'arretramento alle urne della maggioranza. Con la Sinistra (Levica) che non è mai riuscita a mandare un proprio rappresentante in Europa, Movimento Libertà, nato poco prima delle elezioni del 2022, farà il suo esordio continentale e per farlo si appoggia sull'esperienza della giovane eurodeputata e capolista Irena Joveva di Lms, ma non su quella di Klemen Grošelj, che ha deciso di correre come capolista dei Verdi. Proprio i Verdi, così come Vesna, i Pirati e altre sigle extraparlamentari potrebbero avere numeri sufficienti per erodere consensi ai cinque partiti parlamentari.
    (ANSA).
   

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