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Romania al voto, possibile nuovo exploit estrema destra

Di nuovo le legislative, in un clima di caos e incertezza

Redazione Ansa

(ANSA) - BUCAREST, 30 NOV - La Romania torna domani al voto per il rinnovo del parlamento, al termine di una settimana più che mai turbolenta segnata dal successo inaspettato e sorprendente del candidato di estrema destra Calin Georgescu al primo turno delle presidenziali di domenica scorsa. Un risultato che ha scioccato il Paese, e non solo, creando un clima di incertezza e caos politico anche per la decisione della Corte costituzionale di andare al riconteggio dei voti e per le accuse di ingerenza impropria nel processo elettorale da parte della piattaforma TikTok, principale veicolo della campagna elettorale di Georgescu. L'attesa per il voto di domani è molto alta, dal momento che non è escluso un nuovo, clamoroso exploit dell'estrema destra filorussa e contraria a nuovi aiuti all'Ucraina. Nelle legislative di domani i membri del nuovo Parlamento bicamerale - 136 senatori e 330 deputati - saranno eletti in 43 circoscrizioni plurinominali, basate sui 41 distretti della Romania, il municipio di Bucarest e la diaspora romena, attraverso un sistema di rappresentanza proporzionale su liste di partito. Le operazioni di voto hanno preso il via già stamane per la numerosa diaspora romena, molto presente in vari paesi d'Europa, a cominciare dall'Italia dove sono stati allestiti 158 seggi. Gli osservatori ritengono che l'affluenza generale potrà giocare un ruolo decisivo sui risultati delle legislative, sulle quali incombe il fantasma dell'estrema destra già vincitrice nel primo turno delle presidenziali e data favorita anche negli ultimi sondaggi, che non escludono un possibile 'effetto contagio' dall'esito di domenica scorsa.
    Stando infatti alle previsioni dell'agenzia hotnews, il partito di estrema destra Aur (Alleanza per l'unità della Romania), fondato nel dicembre 2019 e che già alle parlamentari del 2020 riuscì nell'impresa di arrivare a quasi il 10% dei voti, è dato addirittura ad oltre il doppio di quella tornata. Con il 22,4% l'Aur, guidato da George Simion (quarto alle presidenziali con il 13%) e che si autodefinisce conservatore, patriottico, nazionalista e unionista, è davanti di un punto al Partito socialdemocratico (Pds) accreditato del 21,4%, mentre è molto più staccato al 17,5% l'Usr, formazione della destra moderata guidata da Elena Lasconi, che anch'essa a sorpresa si è guadagnato domenica scorsa il ballottaggio alle presidenziali in programma l'8 dicembre. Sempre che la Corte costituzionale convalidi il risultato dopo la decisione di riconteggiare i voti e non accolga il ricorso di un altro candidato che chiede l'annullamento della consultazione per brogli elettorali. Ma questo lo si saprà soltanto nella giornata di lunedì, dopo i risultati delle legislative. In base agli ultimi pronostici riportati da hotnews, gli altri due partiti in grado di arrivare in parlamento superando la soglia di sbarramento del 5%, sono i liberali del Pnl dati al 13,4%, e l'Udmr con il 5,5%. Una compagine quest'ultima che rappresenta la minoranza ungherese e che è stata più di una volta l'ago della bilancia nella formazione di precedenti governi. Il Partito liberale, invece, un tempo punto di riferimento dell'elettorato moderato di destra, è in piena crisi di identità e dopo la batosta subita alle presidenziali, è ora alla ricerca di un presidente che sostituisca il dimissionario Nicolae Ciuca (attuale presidente del Senato). Ad interim è stato nominato Ilie Bolojan. Anche il leader socialdemocratico e premier in carica Marcel Ciolacu si è dimesso dalla guida del partito dopo la sconfitta alle presidenziale ed è stato sostituito da Victor Negrescu. E' bene rilevare tuttavia che i sondaggi hanno già fallito clamorosamente in occasione delle presidenziali. Gli elettori sono poco più di 18 milioni, che domani potranno scegliere tra 43 partiti e movimenti in lizza, con i seggi che resteranno aperti dalle 7 alle 21 locali, 6-20 italiane. (ANSA).
   

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