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'Facciamolo strano', tutti matti per il rugby a 7

Tribune piene e ovazioni per la versione light ai Giochi

Redazione Ansa

 L'Olimpiade di Parigi è cominciata con le lunghe file per entrare allo Stade de France di St.Denis, sobborgo della capitale, dove sono scattate le partite del torneo maschile di Sevens Rugby, o rugby a sette, che già sabato 27 assegnerà le sue medaglie.

Ovviamente il pubblico di casa spera che a trionfare sia la nazionale di casa trascinata dal fuoriclasse Antoine Dupont, mediano di mischia della nazionale a XV che in nome dei Giochi e del sogno dell'oro ha temporaneamente abbandonato il rugby tradizionale, in cui a fine maggio ha vinto la Champions con il Tolosa dopo essere stato premiato nel 2021 come miglior giocatore del mondo. Ora però si sta dedicando, a una media di una meta ogni due partite, a questo rugby del "facciamolo strano", che si gioca sette contro sette e con due tempi anche questi da 7, ovviamente minuti.

 L'intervallo tra una frazione di match e l'altra varia dai 60 ai 120 secondi, mentre le trasformazioni dopo le mete possono essere tentate solo in drop, quindi tenendo il pallone con le mani prima di calciare, mentre le mischie sono formate su una sola linea di tre contro tre.
    Così oggi tutti a St. Denis per tifare Francia (ma contro gli Usa è finita 12-12), ma anche per assistere all'esordio del primo italiano in assoluto in campo a Parigi 2024: è il 32enne arbitro bresciano Gianluca Gnecchi che, dopo aver vinto un attimo di emozione iniziale, ha diretto la sfida tra Irlanda e Sudafrica. Già, gli Springboks che in questo tipo di rugby, quasi a voler sottolineare quanto sia importante essere veloci, specie con la palla in mano (le dimensioni del campo sono equivalenti a quelle del XV), hanno cambiato il loro nomignolo in 'Blitzboks'. Per ora non è servito a diventare bravi come gli Springboks, che l'anno scorso, proprio allo Stade de France, hanno vinto il loro quarto titolo mondiale, a spese degli All Blacks avversari dei sudafricani anche qui a Parigi. Il Sudafrica potenza della palla ovale è stata la 12/a e ultima squadra a qualificarsi per l'Olimpiade francese battendo un mese fa la Gran Bretagna per 14-5 in una tiratissima sfida giocata nello stadio Louis II di Montecarlo, con la moglie del Principe Alberto, Charlene di Monaco, sudafricana di nascita, a fare il tifo sugli spalti.
    Tanti personaggi, quindi, e tanti aneliti di vittoria, ma alla fine a mettere d'accordo tutti potrebbero essere di nuovo i 'guerrieri' delle Isole Fiji che da quando la palla ovale, a Rio 2016, è tornata ai Giochi hanno sempre vinto l'oro, nel caso di Tokyo nonostante un viaggio disagevole, causa restrizioni da covid, che li aveva portati in Giappone a bordo di un peschereccio. E visto che non si potevano allenare, i figiani avevano anche dato una mano a gettare le reti. Per vincere il terzo oro di fila, le Fiji hanno richiamato la loro stella Jerry Tuwai, che si era ritirato a maggio del 2023 ma non ha saputo resistere al richiamo delle Olimpiadi e della patria. Così ha risposto 'presente' spiegando che "ad annullare Dupont penserò io". E intanto gli All Blacks fanno la Haka per neutralizzare la danza Cibi dei figiani, mentre i sudafricani ritentano il Blitz correndo verso la meta. 
   

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