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Pellielo manca la finale: 'Ci riprovo a Los Angeles'

A 54 anni sognava 5/a medaglia olimpica, invece si piazza 11/o

Redazione Ansa

Appuntamento a Los Angeles. Parola di Giovanni Pellielo, che per un piattello perde la possibilità di disputare l'ennesima finale olimpica della carriera, ma non fa drammi e si proietta già verso il 2028, quando conta di esserci anche ai Giochi che si svolgeranno in California e in cui, se ci andrà, conta di stabilire con 9 il primato assoluto di presenze di un italiano alle Olimpiadi.

Pensare al futuro forse gli servirà anche per smaltire la delusione di oggi, perché 'Johnny' fa come sempre sfoggio di fair play ma prima di partire per la Francia aveva detto a chiare lettere che andava all'Olimpiade "non per partecipare ma per vincere", e anche per dedicare una medaglia alla memoria della madre scomparsa un anno fa e alla quale era legatissimo.

Invece deve accontentarsi dell'11/o posto, alla pari con altri cinque tiratori fra i quali l'altro azzurro Mauro De Filippis e un altro dei grandi favoriti della vigilia, lo spagnolo Alberto Fernandez.

 

Ma essere in buona compagnia non lenisce l'amarezza sua e di chi da lui si aspettava molto. Intanto Pellielo preferisce sottolineare che "un piattello è una percentuale inferiore all'1% di errore, e vuol dire aver fatto quasi la perfezione, non saprei nemmeno cosa fare per migliorarmi. Ma sono contento per come ho gestito questa gara a 54 anni: sono arrivato a un piattello dalla finale olimpica, con tanta sofferenza dentro, quindi sono fiero di me". E allora "l'appuntamento con la medaglia è solo rimandato, ci riproverò a Los Angeles, l'importante era sfatare questa cosa che lo sport va fatto solo se si è giovani. Ho dimostrato che si può fare anche a 54 anni, e adesso punto alla nona Olimpiade". "Poi mi fermerò perché - sorride - anche Beethoven dopo la nona avrebbe voluto fare la decima ma sono morti tutti".

La considerazione finale vuole dedicarla ancora a se stesso: " è incredibile come il nostro divenire nel mondo sportivo ci regali la consapevolezza che ogni cosa va aggiustata sempre, non si è mai perfetti. Quindi anche oggi ho imparato tante cose, però me le tengo per me". 
   

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