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Jacobs: 'Ho vinto da outsider, posso rifarlo da campione'

L'azzurro a Parigi: 'Qui ho vibrazioni positive. Lyles non è in pole, sotto 9"85 per il podio. Noah non è imbattibile e arriva con tanta pressione'

Marcell Jacobs

Redazione Ansa

"Tre anni fa ero una persona completamente diversa, arrivavo da outsider ed ero alla mia prima Olimpiade, oggi ci arrivo da campione olimpico e questo mi dà tanta autostima. Penso che come l'ho fatto una volta posso farlo di nuovo".

Lo ha detto Marcell Jacobs, oro olimpico di Tokyo, in conferenza a Casa Italia.

"C'è pressione, tutti in primis me stesso, si aspettano tanto - ha aggiunto -. Ma la sto usando come spinta e non come peso". Poi sugli obiettivi dell'anno: "Ne avevo tre: stare in salute e lo sono, vincere gli europei e poi le olimpiadi, tocchiamo ferro... Ma in questi primi giorni al villaggio ho vibrazioni positive". 

"Lyles non lo vedo in pole, non è quello che ha corso più forte, mi spaventa di più il giamaicano Thompson. Noah arriva però con la mentalità da campione, inoltre è campione del mondo nei 100, 200 e staffetta ma non vuol dire che sia imbattibile. Quando hai tanta pressione sulle spalle diventa tutto più difficile". Lo dice Marcell Jacobs, olimpionico dei 100 a Tokyo, da Casa Italia. Quanto ai tempi per il podio, "penso servirà stare sotto i 9.85: l'obiettivo non è il tempo, ma correre forte e andare in finale. Non penso si faranno tempi stratosferici, poi da quando ho vinto io a Tokyo nessuno ha mai vinto con meno di 9.80".
   

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