Il suo sogno da sempre è arrivare ad essere più forte di lei. Ma Katie Ledecky resta di un altro pianeta: Simona Quadarella si inchina a sua maestà stile libero, come lo fa il resto del mondo, e finisce ai piedi del podio dei 1500 stile libero, dominati dall'americana, che con l'oro conquistato alla Defense Arena di Parigi, l'ottavo titolo olimpico, è la donna più vincente nella storia a cinque cerchi. Un assolo quello della leggenda statunitense, una delusione per la romana dell'Italnuoto che già tre anni fa a Tokyo aveva fallito nella distanza più lunga in vasca, mitigando la delusione di allora con il bronzo negli 800. Stavolta, con l'americana che ha fatto gara a sé, l'azzurra è rimasta aggrappata al bronzo virtuale, ingaggiando la battaglia acquatica con la tedesca Isabel Gose, terza alla fine, alle spalle della francese Anastasiia Kirpichnikova. "E' una delusione enorme, ho lottato fino alla fine, ero stanchissima le gambe che mi scoppiavano - il commento amaro della campionessa mondiale in carica di 1500 e 800 stile - sono atlete che ho sempre battuto nelle ultime gare, mi sentivo bene. Non so, forse c'erano troppe aspettative, questa l'ho vissuto come la gara più importante della vita, magari arriverò a fare un'altra Olimpiade, ma era comunque come se fosse l'ultima cartuccia da sparare, Era la mia gara, quella in cui dovevo andare meglio. Ora ci sono gli 800, ma non li sento così miei". Simona 'Veleno' (soprannome che non le hanno affibbiato le avversarie ma sua mamma, complice il bel temperamento della nuotatrice) di gioie in questi anni ne ha collezionato tante. Nove medaglie mondiali, 11 titoli europei, voleva proprio la medaglia qui a Parigi, lei che è una delle poche a non aver mai cambiato guida tecnica, fedele al suo Christian Minotti a bordovasca da sempre. Papà Carlo l'ha portata in vasca piccolissima, mamma Marzia l'ha sempre seguita, la sorella Erica il suo idolo. Una famiglia che ha accompagnato i successi di questi anni e che qui a Parigi ha fatto il tifo per lei. Ma la statunitense è un marziano per tutte, ai Giochi di Parigi va a prendersi l'ottavo titolo di una carriera cominciata a Londra 2012 appena quindicenne e già allora coronata dall'oro a cinque cerchi. Il primo di una serie che non si esaurisce a distanza di dodici anni. Intanto sul trono olimpico dei 100 stile al femminile si siede la svedese Sarah Sjoestroem, delusione per l'australiana Mollie O'Callaghan finita addirittura ai piedi del podio. E Leon Marchand ha fatto risuonare ancora la Marsigliese nel tempio del nuoto, andando a vincere i 200 farfalla dopo il successo nei 400 misti. Male Alberto Razzetti, ultimo in finale. Ledecky corre veloce, Parigi per ora non sorride a Quadarella.
A Parigi 2024 Thomas Ceccon non si è qualificato per la finale olimpica dei 200 dorso. L'azzurro - medaglia d'oro nei 100 dorso - ha chiuso la sua semifinale al quarto posto, con il nono tempo totale, il primo degli esclusi dalla gara che assegna le medaglie. "Dispiace, non sono entrato con la serenità dei 100, mi è mancata quella grinta lì" ha detto Ceccon dopo le semifinali dei 200 dorso che lo hanno visto strappare il nono tempo e quindi il primo degli esclusi per la finale. "Al di là di tutto il tempo è abbastanza buono, ma mi rimprovero il non aver tirato al 100%", ha aggiunto.
Dopo l'oro nei 100 Ceccon aveva detto di dover pensare di non aver vinto nulla: "Ma non ci sono riuscito del tutto poi la medaglia sarebbe stata complicata comunque". Infine sull'organizzazione del villaggio e dei Giochi: "Tokyo era organizzata meglio ma i giapponesi è difficile batterli in questo. Mensa e cibo anche erano migliori. Qui si mangia male, poi la pioggia e il caldo, non si dorme bene. Ma non cerco scuse, perché questo vale anche per gli altri".
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