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Simonelli e Fabbri, 'sfida agli Usa per l'oro' 

Ostacolista contro Halloway, il pesista sfida Crouser

Redazione Ansa

Il dt, Antonio La Torre, la chiama la "new wave" dell'atletica leggera. Perché il movimento non è più solo Marcell Jacobs o Gianmarco Tamberi e gli europei di Roma ne sono stati un'ultima chiara dimostrazione.

L'atletica italiana e' pero' consapevole che non e' la kermesse romana il vero banco di prova: ai Giochi la 'Regina' atletica ha spesso il copyright Usa. E per entrare nella storia delle Olimpiadi, bisogna battere gli americani.

Dunque la rincorsa agli Stati Uniti è cominciata da tempo e i primi a gettare il guanto di sfida sono stati Lorenzo Simonelli e Leonardo Fabbri. Due che, secondo i calcoli del presidente Fida, Stefano Mei, possono far parte delle 6-8 medaglie preventivate a Parigi. "La sfida con l'America c'è stata a Tokyo con Jacobs e spero ci sia anche quest'anno con me e Fabbri.

L'Italia sta ottenendo risultati incredibili per questo possiamo sfidare gli Stati Uniti", le parole dell'ostacolista al quale fanno eco quelle del pesista: "Ho letto le dichiarazioni di Crouser in un'intervista in cui diceva che se facessero dei trials a livello mondiale, gli americani farebbero primo, secondo e terzo posto. Sono i più forti ma quando ti punzecchiano così ci gasiamo…". Per questo il countdown è partito con l'appuntamento fissato a venerdì per Fabbri con le qualificazioni e a sabato per l'eventuale finale. Il rivale, neanche a dirlo, quel Ryan Crouser battuto a Londra in Diamond League. Leonardo lo definisce "una leggenda" dello sport, al pari di Jordan, ma il successo inglese ha dato consapevolezza all'azzurro.

"Mi ha dato tanto fiducia e spero di averne tolta a lui mettendogli paura"ha spiegato a due giorni dall'esordio e dopo un anno che lo ha visto costantemente crescere fino al 22.95 di Savona che ha definito il nuovo record italiano dopo 37 anni dall'ultimo. Per questo "mi aspetto grandi cose anche se non mi piace mai fantasticare troppo su una gara, ma vivere nel presente".

Lo stesso presente che vedrà Simonelli gareggiare nei 110 ostacoli contro Grant Holloway. Lo statunitense ha visto sfumare a Tokyo l'oro, dovendosi accontentare dell'argento, per questo a Parigi "avrà senso di rivalsa", dice l'ostacolista azzurro. Per Lorenzo, intanto, Giochi, sono un'esperienza nuova perché nel 2021 era sul divano a guardare le imprese di Jacobs e Tamberi, mentre oggi "sono tra i protagonisti di una possibile medaglia". Una consapevolezza cresciuta nel corso del 2024 e consacratasi a Roma durante gli europei, quando l'oro continentale, in tempi da podio olimpico (13"05), ha fatto schizzare la sua quota medaglia. "Vediamo chi avrà più fame tra me e Halloway", ha detto l'azzurro che si sta godendo anche il suo primo villaggio olimpico, definito "un campo scuola". "E' tutto fighissimo - ha aggiunto - ma io ora voglio superare il maestro". Il riferimento è sempre allo statunitense. E non manca nemmeno quel pizzico di spavalderia guardando il presidente Mei: "Lo stuzzico, voglio uscire da questa Olimpiade con la pancia piena e il collo più pesante". E' l'augurio di tutti gli italiani e chissà se e con quale metallo.

   

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