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Parigi 24: Meloni a Carini, un giorno avrai ciò che meriti in gara equa

L'azzurra abbandona il match: "Un pugno mi ha fatto troppo male, esco a testa alta"

Redazione Ansa

Pochi secondi, poi la decisione di abbandonare. Angela Carini ha scelto di non affrontare il match contro la pugile intersessuale algerina Imane Khelif. Poi, dopo che i giudici hanno validato la sua scelta con il verdetto ufficiale, l'azzurra si è inginocchiata sul ring e ha pianto. "Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta". Angela Carini spiega così, ancora in lacrime, il suo repentino abbandono nel match contro la pugile iperandrogina Imane Khelif. "Esco a testa alta", ha aggiunto l'azzurra.

Incontro tra la premier Giorgia Meloni e la pugile Angela Carini. Il colloquio tra la presidente del Consiglio e l'azzurra, accompagnata dal ministro dello Sport, Andrea Abodi, si è svolto in una lounge riservata del Cio nell'impianto del judo. "So che non mollerai, Angela, e so che un giorno guadagnerai con sforzo e sudore quello che meriti. In una competizione finalmente equa". Lo scrive sui social, postando la foto dell'incontro avuto con la boxeur italiana, la premier, Giorgia Meloni.

"Mi faceva troppo male il naso, non potevo andare avanti e mi sono detta che dovevo fermarmi. Poteva essere il match della mia vita, ma ho dovuto pensare a salvaguardare la mia incolumità. Sentivo di doverlo fare, anche se non ho mai avuto paura di salire su un ring", ha dichiarato Angela Carini dopo l'abbandono. "Ho disputato tanti match in nazionale - dice ancora l'azzurra di Afragola - e ho fatto i guanti tante volte anche con uomini, anche mio fratello (Antonio, anche lui pugile ndr), ma oggi ho sentito troppo dolore".

E' in corso - apprende l'ANSA - un incontro tra la premier Giorgia Meloni e la pugile Angela Carini.  Il colloquio tra la presidente del Consiglio e l'azzurra, accompagnata dal ministro dello Sport, Andrea Abodi, si sta svolgendo in una lounge riservata del Cio nell'impianto del judo.

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"Sarebbe stato più facile non presentarsi, perché tutta Italia da giorni le chiedeva di non combattere. Ma Angela era motivata e voleva farlo. Certo al sorteggio, quando ha conosciuto l'avversaria, mi ha detto 'non è giusto'. Ma qui oggi non c'è stata premeditazione". Il tecnico del pugilato azzurro, Emanuele Renzini, racconta il match della discordia tra Angela Carini e l'algerina iperandrogina Imane Khelif. Carini ha abbandonato dopo "aver preso un pugno, mi ha detto che non se la sentiva che non voleva combattere. Ho provato a dirle di arrivare almeno alla fine della prima ripresa così ci saremmo confrontati, ma niente".

"Rispetto la sua decisione - ha aggiunto il dt del pugilato, Renzini -, non c'è stata una decisione a monte, lei ai punti avrebbe potuto anche vincere. Ne abbiamo parlato tanto in questi giorni poi è scoppiata la bomba mediatica, da una parte era contenta di essere un po' paladina di un movimento e far vedere come vanno le cose. Dall'altra teneva alla sua Olimpiade voleva giocarsi le sue chance. Ho capito che era indignata che in una categoria come la sua possano gareggiare atlete con caratteristiche così androgene. Non se l'è sentita, ma non avevamo deciso che andasse così".

 

Foto
Parigi: il caso Imane Khelif

  

 

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