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E' d'argento la 'last dance' di Soares-Oppo 

Secondi al fotofinish. Ultima del doppio pesi leggeri ai Giochi 

Redazione Ansa

Un argento che vale molto, e soprattutto è meritato. E' quello del doppio pesi leggeri di canottaggio del duo Gabriel Soares-Stefano Oppo, brasiliano che viene dalle cascate di Iguaçu ma votato alla causa azzurra il primo, e sardo di Oristano già 'medagliato' a Tokyo l'altro.

Sono loro i continuatori della tradizione che ha già visto appunto Oppo in coppia con Pietro Ruta salire sul terzo gradino del podio in Giappone ma anche Elia Luini e Leonardo Pettinari d'argento a Sydney 2000.

E' stata quindi, come dice Soares, "una 'last dance' perfetta" perché questa prova a LA 2028 scomparirà dal programma dei Giochi, visto che in California dovrà fare posto al 'beach sprint' che da quelle parti ha molto piu seguito.

I due azzurri pur non facendo proclami nei giorni scorsi, puntavano a una medaglia e hanno mantenuto il loro proposito, nonostante la presenza della quasi imbattibile Irlanda, che poi infatti ha vinto. Ma è stata una finale combattuta, con l'Italia uscita per prima dai blocchi di partenza a braccetto con la Grecia, che ha provato a sorprendere tutti ma poi ha dovuto cedere agli irlandesi e si è ritrovata a battagliare con gli azzurri, punta a punta, per quasi tutti i 2000 metri del percorso, fino allo sprint finale in cui gli ellenici staccati di un soffio, hanno tentato la rimonta ma hanno perso per soli 11 centesimi di secondo. 2"34 è stato invece il vantaggio sull'Italia degli irlandesi, che Oppo definisce "davvero una leggenda" e che hanno mantenuto il titolo olimpico conquistato a Tokyo. Con questo podio, l'Italia del doppio Pesi Leggeri maschile corona due quadrienni di straordinaria regolarità: dal 2017 a oggi infatti, la barca azzurra non è mai scesa dal podio internazionale, conquistando un argento e un bronzo alle Olimpiadi, quattro argenti e un bronzo ai Mondiali, un oro, quattro argenti e tre bronzi agli Europei, tre ori, quattro argenti e un bronzo in Coppa del Mondo. Un curriculum a dir poco invidiabile che non poteva avere miglior coronamento finale. "Devo ancora realizzare cosa abbiamo fatto, mi ci vorranno settimane per comprenderlo - dice Soares dopo la gara -. Volevamo l'oro, la speranza la avevamo, poi abbiamo fatto la gara per mantenere l'argento. Oggi è stata la last dance perfetta per i pesi leggeri alle Olimpiadi, non potevamo sbagliare e tatticamente infatti non abbiamo sbagliato nulla, non farei niente di diverso se dovessi ripetere la regata. È una grande gioia aver vinto questa medaglia, sognavo fin da piccolo questo momento. Sono nato a Iguaçu, dove ci sono le cascate meraviglia del mondo, e sono arrivato in Italia seguendo mia mamma Silvana dopo la separazione dei miei genitori, poi sono stato avviato al canottaggio per sfogare la mia iperattività. Ora vivo a Bellagio e lì sarà festa, ma adesso fatemi trovare mia madre, che è qui da qualche parte, per abbracciarla". "Abbiamo provato ad attaccare l'Irlanda - dice invece Oppo - ma loro sono davvero una leggenda. Questo argento è un'emozione incredibile. Ero convinto che lo avremmo conquistato, la Grecia non la conoscevamo ma siamo stati bravi a tenerla a bada". Ora non vede l'ora di tornare in Sardegna: "a Oristano sarà grande festa e questo argento lo dedico anche a loro. Il futuro? mi godo un po' di riposo, un momento di riflessione e poi vedrò cosa fare". A nemmeno 30 anni potrebbe infatti decidere di dedicarsi ad altro, magari a qualche attività legata a quel mare che ama così tanto. Ma alla fine è probabile che prevalga l'amore per la remata.

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