Cartoline da Parigi. La città dell'amore saluta le Olimpiadi e lascia a chi l'ha vissuta per due settimane o seguita da lontano ricordi romantici e amari.
Dieci momenti rubati alle medaglie. Non i trionfi o le sconfitte, ma incroci di vita e storie. Tutte emblematiche non solo dei Giochi, ma del mondo che li ha popolati.
- L'ULTIMA CENA E CELINE DION. 26 luglio, giorno del via. La cerimonia d'apertura è una sfida totale. Si svolge all'aperto e per gran parte sulla Senna. Scatena una polemica mondiale una delle nove scene, la 'festività': un banchetto con alcune Drag queen che per molti evoca il Cenacolo di Leonardo. 'Blasfemia', urlano tanti. 'Non è l'ultima cena', si difendono gli organizzatori. Nella serata, però, spicca anche la chiusura di Celine Dion, uscita dalla malattia, che canta Edith Piaf e il suo 'Inno all'amore' dalla Tour Eiffel. Colpo a effetto.
- MATTARELLA SOTTO LA PIOGGIA: ancora il 26 luglio. Primo tifoso degli azzurri, il Presidente della Repubblica assiste anche ad alcune gare dei primi giorni. Ma l'immagine che resta è lui col poncho che resiste sotto la pioggia, alla cerimonia: scivolone diplomatico di Macron, ma con quell'immagine il Capo dello Stato riporta alla memoria Pertini in tribuna al Bernabeu.
- IL VOLO DI MEDINA: 29 luglio, terzo giorno di gare. Gabriel Medina, brasiliano e icona mondiale del surf, sfodera una prova da 9.9 a Thaiti. Da 10 è l'immagine del suo volo nel cielo, dritto come un fuso sulle acque, il dito alzato in segno di vittoria, la tavola alle sue spalle anch'essa in verticale. Una sorta di silversurfer in lievitazione magica
- LE DUE COREE E LA DIPLOMAZIA DEL PING PONG: 30 luglio, quarto giorno di gare. Nel doppio misto del tennistavolo la Corea del nord stupisce tutti. "Non fanno i tornei internazionali, spuntano dal nulla e non sappiamo come giocarci contro", dicono gli avversari. I due pongisti di Pyongyang sono argento, e sul podio trovano la coppia di Seul, bronzo. Finisce con un selfie: non è un trattato di pace, ma un bello schiaffo a chi li divide.
- IL NO DI ANGELA CARINI: 1 agosto, sesto giorno di gare. Il match dell'azzurra con Imane Khelif e' preceduto dalle polemiche di chi definisce l'algerina 'transgender' - da JK Rowling a Salvini - e protesta per l'impari duello. Ma l'incontro dura 46'', Carini dice basta, "fa troppo male". Scoppia il putiferio politico e sportivo sull'identità sessuale di Imane, che non si ferma neanche quando è chiarito una volta di più che l'algerina è una donna, intersex.
- IL FUOCO DI OLIMPIA IN VOLO SU PARIGI: tutti i giorni.
L'idea piu' originale dell'Olimpiade sotto la Torre Eiffel, en plen air, è il braciere alle Tuilleries. Una mongolfiera sospesa in aria, che si riposa di notte e risale all'alba fino al tramonto, tutti i giorni. La Francia vorrebbe tenerla per sempre, ma il fuoco sacro deve tornare a Olimpia. La cartolina, almeno quella, resisterà al tempo.
- PEDALANDO SULLA SALITA DI MONTMARTRE: 3 agosto, ottavo giorno di gare. Il ciclismo su strada incorona Remco Evenepoel, la sua immagine sotto la torre Eiffel appena sceso dalla bici con un ruota bucata è da prima pagina. Ma la cartolina che resta sono i ciclisti che si arrampicano per la salita di Montmartre, strada stretta e folla ai bordi. Una festa, nella casa del ciclismo - UNA FINALE DEI 100 MAI VISTA: 4 agosto, nono giorno di gare. Allo Stade de France tutti in silenzio, c'è la gara piu' attesa dei Giochi. La finale dei 100. Vince l'americano Lyles, Marcell Jacobs è 'solo' quinto ma il suo 9''85 e' appena 5 centesimi più alto dell'oro di Tokyo. Il fatto è che un 100 cosi' 'stretto' alle Olimpiadi non si era mai visto. Otto sprinter e tutti sotto i 10 secondi, compressi tra il 9''79 di Lyles e il 9''91 del giamaicano Seville. Il fotofinish è un intreccio di muscoli e teste che sporgono.
- LA CLAMOROSA PROTESTA DEL 'SEIBELLO': nove agosto, quattordicesimo giorno di gare. L'Italia della pallanuoto ha perso nei quarti con l'Ungheria, contestatissima la decisione dell'arbitro di espellere Condemi per una manata a un avversario, involontaria, col braccio che chiude l'arco dopo aver scagliato il tiro. Due appelli sono respinti, anche il Tas dice no. Nella semifinale per la classifica tra quinto e ottavo posto, la clamorosa protesta: gli azzurri voltano le spalle alla giuria agli inni e giocano i primi 4' con un uomo in meno, sei invece che sette. "Non e' lo spirito olimpico", dice però il presidente del Coni Malagò
- LA BREAKDANCE DI KABUL: ancora quattordicesimo. La break fa il suo esordio a Parigi. E' uno show poco sportivo e molto giovanile. E offre l'occasione a Manizha Talash, la 22enne scappata da Kabul e in gara per il Team Rifugiati, per lanciare un messaggio: a fine esibizione si toglie la felpa, compare la scritta 'Free Afghanistan Women'. E' il 'move' - il passo - più dirompente. Peccato che il Cio decida di squalificarla, in gara vietati i messaggi politici. Ma Talash ha vinto l'oro al quale teneva di più. (ANSA).