Il primo flash in bianco e nero aveva il volto di James Connolly, studente americano vincitore nel 1896 del triplo ad Atene e passato alla storia come prima medaglia d'oro dei Giochi dell'era moderna. Poi c'è stato quello della maratona choc di Londra di Dorando Pietri. E gli ori di Owens a Berlino '36 nella Germania di Hitler, volando ai magici 200 metri di Berruti a Roma '60, e ancora l'attacco terroristico a Monaco '72, il doping di Ben Johnson a Seul '98, fino all'epopea d'oro di Usain Bolt, autore di una leggendaria tripletta con il titolo nei 100 e 200 metri vinto in tre Olimpiadi consecutive (2008, 2012 e 2016). E ancora i boicottaggi, le proteste (prime fra tutte il pugno nero alzato sul podio di Messico '68 da Smith e Carlos), ora la Russia tenuta nel limbo degli atleti senza patria e colori causa guerra con l'Ucraina, il Muhammad Alì malato e tremante che commuove il mondo ad Atlanta, i record di ori di Phelps, l'atleta più titolato nella storia dei Giochi con 28 medaglie complessive (di cui 23 d'oro). Sono le cartoline di oltre 120 anni di storia di quell'incantesimo dei Giochi che si rinnova ogni quadriennio: un solco nel segno dello sport e della fratellanza fra i popoli nata dall'idea del barone francese Pierre de Coubertin.
A Parigi le Olimpiadi tornano dopo cento anni. Il 26 luglio, con gli effetti speciali di una Senna trasformata in platea, si alzerà il sipario sull'edizione numero 33 dei Giochi dell'era moderna. Quella che segue la travagliata tappa di Tokyo, slittata dal 2020 al 2021 a causa della pandemia, riducendo a un triennio il collaudato quadriennio olimpico.
ATENE 1896 - Alla prima edizione si presentarono 300 atleti (197 greci) in rappresentanza di 13 Paesi e 3 continenti. Nove gli sport in programma: atletica, ciclismo, scherma, lotta ginnastica, nuoto, pesi, tennis e tiro. James Connolly, studente americano ad Harvard, vincendo il triplo con 13.71, divenne il 6 aprile 1896 il primo campione olimpico dell'era moderna. Ma ad eccitare la fantasia fu l'impresa di Spiridon Louys, vincitore della maratona sul tracciato percorso da Filippide da Maratona ad Atene per annunciare la vittoria sui persiani.
PARIGI 1900 - La seconda edizione si svolse nella capitale francese durante l'Esposizione Universale e fu la prima Olimpiade aperta alle donne: la velista svizzera Helene De Pourtales in una gara mista e la tennista inglese Charlotte Cooper si aggiudicarono le prime medaglie d'oro femminili di sempre.
SAINT LOUIS 1904 - Il presidente americano Roosevelt li volle per il centenario dell'annessione della Louisiana. Scarsa la partecipazione con 600 atleti (432 americani), di 11 nazioni, perché la traversata dell'Atlantico scoraggiò molti. L'Italia partecipò solo con due immigrati. L'eroe fu Archie Hann, autore di una tripletta: 60, 100 e 200 m. Il vincitore della maratona, Fred Lorz (Usa), fu squalificato per aver utilizzato per un tratto un'automobile.
LONDRA 1908 - Nella capitale inglese si presentarono 2.000 atleti di 22 paesi. Per l'Italia, quei Giochi passarono alla storia per Dorando Pietri. Nella maratona, per la prima volta portata agli attuali 42,195 km, l'atleta di Carpi fu squalificato perché, prima dell'arrivo e distrutto dalla fatica, fu aiutato a non cadere da un giudice. Ricevette però la coppa della Regina.
STOCCOLMA 1912 - I Giochi videro in gara 2.500 atleti di 28 paesi. Protagonisti l'americano Ralph Craig, vincitore dei 100 e 200 m, il finlandese Hannes Kolehmainen, tre ori nel fondo, e il pellerossa Jim Thorpe, colpevole di 'professionismo' per aver giocato a baseball prima dei Giochi: 70 anni dopo gli avrebbero riconosciuto le medaglie conquistate nel pentathlon e nel decathlon. Ancora un dramma nella maratona: il portoghese Francisco Lazaro, 21 anni, a causa del caldo s'accasciò al suolo e morì poco dopo.
ANVERSA 1920 - Dopo la battuta d'arresto a causa della prima guerra mondiale, i Giochi ripresero nel 1920 ad Anversa anche se gli strascichi del conflitto lasciarono il segno (non invitate Germania e Austria). Parteciparono 2.591 atleti di 29 nazioni. Trionfarono gli Stati Uniti con 41 ori. Lo schermitore italiano Nedo Nadi vinse cinque titoli.
PARIGI 1924 - Parigi offrì per la prima volta ai 3.075 atleti di 44 paesi un villaggio, uno stadio da 60 mila posti e la prima piscina olimpica. Con 99 medaglie, 45 d'oro, l'America finì in testa. Furono i Giochi del finlandese Paavo Nurmi con 5 ori nell'atletica, e di Johnny Weissmuller, il nuotatore che diventò famoso sul grande schermo interpretando Tarzan.
AMSTERDAM 1928 - Le Olimpiadi olandesi, furono possibili grazie ad una sottoscrizione pubblica. Per la prima volta la fiamma olimpica restò accesa allo stadio giorno e notte e furono riammessi i tedeschi. Parteciparono 3000 atleti di 46 Paesi. Weissmuller brillò ancora, e Nurmi proseguì la collezione di medaglie nell'atletica (9 ori in 3 edizioni).
LOS ANGELES 1932 - La Grande depressione e il crollo di Wall Street del 1929 non impedirono il successo dei Giochi di Los Angeles. Gli Usa vinsero 103 medaglie (41 d'oro), l'Italia 36 (12 d'oro). Per la 1/a volta partecipò la Cina. Fu introdotto il cronometro automatico, il fotofinish e il podio a tre gradini.
BERLINO 1936 - Furono i Giochi delle imprese di Jesse Owens ma anche della propaganda nazista. Per la prima volta la torcia viene portata da Olimpia alla sede olimpica, coinvolgendo 3.000 tedofori. Presenti 4.000 atleti di 49 paesi in 24 discipline. A sfidare Hitler ci pensa Owens, nero americano, capace di vincere 4 medaglie d'oro. Quando nel lungo batte il tedesco Carl Long, Hitler lascia lo stadio. La Germania vince 89 medaglie (33 d'oro), gli Usa 56 (24 d'oro). Un anno più tardi De Coubertin muore a Losanna.
LONDRA 1948 - Il clima di austerità caratterizza i Giochi postbellici. A Londra gareggiano 4.000 atleti di 59 Paesi (esclusi Germania e Giappone). Due donne si mettono in risalto: l'olandese Fanny Blankers-Koen, madre di tre bambini, vince 4 ori nell'atletica (100, 200, 4x100 e 80 hs), e la francese Micheline Ostermeyer (2 ori disco e peso).
HELSINKI 1952 - Escluso dal movimento olimpico con l'accusa di professionismo, il finlandese Paavo Nurmi entra comunque nello stadio Olimpico per passare la fiaccola all'ultimo tedoforo. Aumentano gli iscritti: 5.000 atleti di 69 paesi. I riflettori sono tutti per il cecoslovacco Emil Zatopek, vincitore nei 5.000, 10.000 e nella maratona. L'Italia vince 8 ori: il più bello quello di Pino Dordoni nella 50 km di marcia.
MELBOURNE 1956 - Partecipano 3.300 atleti di 67 Nazioni, con la Germania unificata per volere del Cio. Per la crisi di Suez e l'invasione dell'Ungheria, i Giochi rischiano di fallire, dopo i forfait di Egitto, Libano, Iraq, Olanda e Spagna. Il medagliere è dominato dall'Urss: 98 podi, 37 ori. Per l'Italia (25 medaglie, 8 ori) sono soprattutto i giochi del ciclismo, con gli ori di Ercole Baldini e Leandro Faggin.
ROMA 1960 - Sono i primi Giochi della televisione (diretta attraverso l'Eurovisione). Nell'atletica brillano Livio Berruti con l'oro nei 200 (prima volta nella velocità italiana), la gazzella nera Wilma Rudolph, l'etiope scalzo Abebe Bikila che nella maratona portò all'Africa il primo successo olimpico. Nella boxe comincia la leggenda di Cassius Clay, vincitore nei mediomassimi, ma anche quella di Nino Benvenuti. L'Italia finisce con 36 medaglie (13 d'oro) dietro Urss (103) e Usa (71).
TOKYO 1964 - Primi Giochi asiatici. Entrano nel programma olimpico judo e pallavolo. Restano fuori i sudafricani per la loro politica di apartheid. Abebe Bikila bissa l'oro nella maratona, Abdon Pamich ridà all'Italia l'oro della 50 km di marcia. Quattro ori per lo sprinter del nuoto Usa Don Schollander, l'australiana Dawn Fraser conquista il 3/o titolo consecutivo nei 100 sl. Gli Usa battono l'Urss nel medagliere (è la prima volta dal 1952) con 36 ori contro 30. L'Italia è 4/a con 27 medaglie, 10 ori. In azzurro sono i Giochi del ginnasta Franco Menichelli, di Pettenella e Bianchetto nel ciclismo.
CITTÀ DEL MESSICO 1968 - Primi Giochi in altura e con le novità del cronometraggio elettronico e delle piste in tartan. Molti i record mondiali battuti: 100, 200 e 400 m. con i 'colored' statunitensi Jim Hines (il primo sotto i 10''), Tommie Smith e Lee Evans. Per protesta contro il razzismo negli Usa, Smith e il bronzo nei 200 m. John Carlos salgono sul podio con il pugno alto e con un guanto nero al momento dell'inno americano. Un gesto che costò loro l'esclusione dai Giochi da parte del comitato olimpico Usa. Nel salto in alto lo statunitense Fosbury lancia la tecnica dorsale che porta il suo nome. Al Oerter vince un quarto oro nel disco. Sensazionale il volo a 8,90 m. nel lungo dello statunitense Bob Beamon, un record mondiale che resisterà 23 anni. Per l'Italia Olimpiadi deludenti con 16 medaglie (solo 3 ori): Vianelli nel ciclismo, Dibiasi nei tuffi e il canottaggio nel due con di Baran-Sambo-Cipolla.
MONACO 1972 - È l'edizione tristemente nota per il blitz nel villaggio olimpico di guerriglieri palestinesi che prendono in ostaggio atleti e tecnici israeliani chiedendo la liberazione di alcuni loro compagni detenuti. Undici israeliani vengono uccisi. Le gare interrotte per 24 ore in segno di lutto. Protagonista poi sarà Mark Spitz che colleziona 7 ori nel nuoto. Sboccia il talento di Pietro Mennea, bronzo nel 200. Nella ginnastica riflettori sull'enfant prodige Olga Korbut. I sovietici dominano nel medagliere con 50 ori (33 per gli Usa). Per l'Italia è un'Olimpiade in rosa con Antonella Ragno (fioretto), il bronzo di Paola Pigni nei 1500 e Novella Calligaris, la prima a regalare all'Italia medaglie olimpiche nel nuoto: un argento e due bronzi. Vincono anche Scalzone nel tiro al piattello e Mancinelli in sella ad Ambassador nell'equitazione.
MONTREAL 1976 - Inizia l'era dei boicottaggi: il 60% dei Paesi africani si ritira per protesta contro la tournee in Sudafrica del rugby neozelandese. Due titoli per il cubano Alberto Juantorena (400 e 800 m) e Lasse Viren, già protagonista a Monaco (5000 e 10000). La ginnastica conosce un nuovo astro: Nadia Comaneci. L'Italia va male, con i due ori di Klaus Dibiasi e il fiorettista Dal Zotto. Sara Simeoni sale sul podio vincendo l'argento.
MOSCA 1980 - È l'Olimpiade degli americani assenti per l'invasione russa in Afghanistan. Altri 28 Paesi seguono gli Usa e solo 80 nazioni con 6000 atleti saranno in gara. L'Italia partecipa (ma sfila con la bandiera del suo comitato olimpico nazionale, come altri 9 Paesi) nonostante l'adesione al patto atlantico. Maurizio Damilano è oro nella 20 km di marcia. Mennea nei 200 e Sara Simeoni nell'alto salgono sul gradino più alto del podio. Sono 15 le medaglie per gli azzurri, 8 d'oro.
LOS ANGELES 1984 - Stavolta il boicottaggio è dell'Est. Sono 7.055 gli atleti per 140 Nazioni. La star è Carl Lewis che eguaglia Owens vincendo 4 ori nell'atletica (100, 200, lungo e staffetta). La passerella degli atleti Usa con Moses (400 hs), Benoit (maratona), Valerie Brisco Hooks (200) e Evelyn Ashford (100), Rick Carey (100 e 200 dorso), Greg Louganis (trampolino e piattaforma), Michael Jordan (basket) e Mary Lou Retton (ginnastica). Per l'Italia c'è l'oro di Alberto Cova nei 10.000. Per gli azzurri sono Giochi record con 14 ori. Assente dal '48, la Cina ritorna con un bottino di 32 medaglie (15 ori).
SEUL 1988 - È l'edizione del doping. Il canadese Ben Johnson vince il titolo nei 100 m davanti a Carl Lewis, in 9"79, record del mondo. Tre giorni dopo il Cio lo squalifica per uso di steroidi. Grandi protagonisti sono Kristin Otto (5 ori), Matt Biondi, Greg Louganis, Florence Griffith Joyner e Jackie Joyner Kersee. L'Urss è prima a quota 132 (55 ori), segue la Ddr con 102 (37 ori) e gli Usa con 94 (36 ori). Per l'Italia 14 podi, 6 ori con i bis dopo Los Angeles degli Abbagnale nel due con e Pollicino-Maenza nella greco-romana. Trionfa Gelindo Bordin nella maratona.
BARCELLONA 1992 - Boom di atleti con 9.094 presenze da 172 Paesi. Nell'atletica in evidenza il 32enne britannico Linford Christie vincitore dei 100, mentre Carl Lewis prende l'oro nel lungo e nella staffetta. Nel nuoto, il russo Alexander Popov centra la doppietta 50-100 sl. Nel basket, dove per la prima volta sono presenti i professionisti della Nba, giganteggia il 'Dream Team' Usa di Michael Jordan, Magic Johnson, Larry Bird, David Robinson e Scottie Pippen. Per l'Italia 19 medaglie, di cui 6 ori (con il Settebello campione).
ATLANTA 1996 - Atene non riesce a ospitare i Giochi del centenario, battuta dai soldi e dal potere della Coca Cola. Il protagonista è Michael Johnson, lo sprinter texano firma una doppietta nei 200, demolendo in 19"32 il primato di Mennea, e nei 400. Il via ai Giochi viene dato da Muhammed Alì, ultimo tedoforo incaricato di accendere il braciere olimpico. Ad Atlanta partecipano 197 Paesi: Burundi, Ecuador e Hong Kong debuttano con un oro. I paesi dell'ex Urss salgono sul podio per la prima volta da stati indipendenti. Il medagliere premia gli Usa, primi con 101 podi (44 ori), seguiti da Russia con 61 (26 ori). L'Italia è tra le grandi, con 35 medaglie, 13 ori. Nel calcio primo, storico, oro di un paese africano: la Nigeria batte l'Argentina nella finale arbitrata da Collina. Nella ginnastica l'Italia si esalta con Jury Chechi, il signore degli anelli.
SYDNEY 2000 - La sprinter americana Marion Jones è la regina di questa edizione con tre ori, un argento e un bronzo (che poi le verranno revocati dal Cio dopo che ammetterà di aver fatto ricorso a sostanze proibite). La spedizione azzurra torna a casa con 34 medaglie: la sorpresa arriva dalla piscina. Nell'acqua dominata dal padrone di casa Ian Thorpe, l'Italia, grazie a Domenico Fioravanti (doppietta d'oro nei 100 e 200 rana) e a Massimiliano Rosolino (oro nei 200 misti) regala titoli mai vinti nella storia del nuoto azzurro.
ATENE 2004 - I Paesi partecipanti diventano 201. I volti da copertina dei giochi sono El Guerrouj (mezzofondo), Thorpe e Phelps (nuoto). Per l'Italia ci sono 32 medaglie, con dieci ori. Tre li regala al solito la scherma (Montano, Vezzali, fioretto maschile), due l'atletica (Baldini nella maratona e Brugnetti nella 20 km di marcia). Gli altri acuti sono del ciclismo con Bettini, l'arco con Galiazzo, il tiro a volo con Benelli e la ginnastica con Cassina. Unico oro a squadre quello della pallanuoto femminile, mentre argenti comunque da incorniciare sono quelli del basket, del volley maschile e di Federica Pellegrini che nei 200 sl sale sul podio olimpico 32 anni dopo Novella Calligaris.
PECHINO 2008 - Nel maestoso stadio 'Nido d'Uccello' prendono il via l'8 agosto i giochi della XXIX Olimpiade, con i padroni di casa che fanno man bassa di medaglie: 100 in totale, 51 delle quali d'oro. Protagonisti assoluti sono Michael Phelps e Usain Bolt. Il nuotatore statunitense stabilisce il record assoluto di vittorie nella stessa olimpiade aggiudicandosi 8 ori (cinque in gare individuali e tre in staffetta), con sette primati del mondo. Lo sprinter giamaicano conferma di essere l'uomo più veloce del pianeta: oro nei 100 e nei 200 metri, oltre a quello con la staffetta 4x100; in tutte e tre le occasioni viene anche stabilito il nuovo record del mondo. I podi azzurri sono 27, con otto medaglie d'oro. L'inossidabile Valentina Vezzali resta regina del fioretto e il pugilato italiano torna tra i migliori del mondo con tre medaglie di altrettanti metalli, compreso l'oro di Roberto Cammarelle che nei supermassimi mancava all'Italia da 20 anni. E poi la marcia trionfale di Alex Schwazer, l'oro e il record del mondo nei 200 stile libero di Federica Pellegrini, e l'abbraccio ai suoi figli ai piedi del podio di mamma Josefa Idem che, a quasi 44 anni, manca l'oro nella canoa per soli 4 millesimi di secondo.
LONDRA 2012 - Le Olimpiadi più ecologiche di sempre sono state anche l'edizione più costosa della storia, ospitata per la terza volta nella capitale britannica: 24 miliardi di euro, dieci volte oltre le previsioni di spesa ventilate in fase di candidatura. Sono anche le prime Olimpiadi 'social', con oltre un miliardo di appassionati che le seguono davanti alla tv ma grazie a smartphone, tablet e alle app dedicate. L'uomo simbolo è ancora Bolt, con sei ori olimpici in due edizioni e primo atleta a fare doppietta nei 100 e nei 200 nella stessa edizione. Ad insidiarlo c'è Phelps, con la sua striscia di record infinita arrivata a 22 medaglie olimpiche. Per l'Italia un bronzo che vale oro, quello di Vezzali: il presidente del Cio Rogge incorona il suo terzo posto come uno dei momenti più alti di tutta l'Olimpiade. Il simbolo britannico dei giochi se lo dividono Bradley Wiggins, primo ciclista di sempre a conquistare un oro sia in pista che in strada (4 in tutto), e Mohammed Farah (5.000 e 10.000) metri, il mezzofondista di origini somale figlio di una Nazione multietnica e multirazziale. Spazio in copertina anche per Oscar Pistorius, diventato il primo atleta paralimpico a gareggiare in un'Olimpiade (nella staffetta 4x400) prima che la sua storia diventasse da cronaca nera, con l'atleta condannato per l'uccisione della sua fidanzata. L'Italia chiude con 28 podi (8 ori, 9 argenti e 11 bronzi), in un medagliere dominato dagli americani (104 medaglie, di cui 46 d'oro), davanti a Cina (87, 38) e Gran Bretagna (65, 29).
RIO 2016 - Sono i primi Giochi del Sudamerica, quelli che il Paese allora guidato da Lula era riuscito a strappare nella corsa all'assegnazione battendo anche la Chicago sostenuta da Mr president Obama. Dal 5 al 21 agosto la città carioca ha ospitato la 31/a edizione della rassegna a cinque cerchi, in cui non sono mancate le proteste dei contrari alle spese per l'organizzazione dell'evento, ma anche le polemiche per le acque inquinate della Guanabara Bay, così come la diffusione del virus Zika, che ha portato in molti a rinunciare. E dai Giochi sono stati tagliati fuori i russi dell'atletica, fermati per il doping smascherato dal dossier McLaren. Ma all'ombra del Cristo Redentore e con la spiaggia bianca di Copacabana trasformata in arena per le seguitissime gare del beach volley, le Olimpiadi brasiliane hanno potuto applaudire ancora il più grande di sempre: Phelps, che si era ritirato dopo Londra, nella piscina di Rio si è preso altri 5 ori e un argento. In pista la saetta Bolt ha impresso il suo nome nella storia olimpica, segnando la doppietta 100-200 metri per la terza volta consecutiva. Nessuno come lui. Tra le protagoniste al femminile la ginnasta Simone Biles tornata in America con quattro ori. Il Kosovo, all'esordio come stato indipendente ha vinto l'oro grazie alla judoka Majlinda Kelmendi. L'Italia ha chiuso con 28 medaglie, 8 d'oro tra cui quella di Gregorio Paltrinieri in piscina e di Elia Viviani nel ciclismo su pista.
TOKYO 2020 - Sono i Giochi della pandemia, slittati - per la prima volta nella storia - di un anno a causa del Covid, si sono svolti dal 23 luglio all'8 agosto 2021 e sotto rigide misure sanitarie, con gare a porte chiuse. Per la capitale giapponese si è trattato della seconda volta, dopo l'edizione del 1964, la quarta di sempre se si considerano anche le due Invernali di Sapporo 1972 e Nagano 1998. La prima del doppio portabandiera con l’Italia che schiera la campionessa olimpica del tiro a volo Jessica Rossi e l’olimpionico del ciclismo su pista, Elia Viviani. In un clima surreale e blindato, i volti coperti dalle mascherine, i Giochi hanno comunque garantito lo show sportivo: 206 le squadre (con i russi senza bandiera) per un totale di 11 483 atleti e 33 sport in programma. Un'edizione urban ed ecologica, con l'uso del riciclo anche per la realizzazione delle medaglie. Sono Giochi speciali in azzurro: è italiano l'uomo più veloce al mondo. Marcell Jacobs conquista infatti l'oro nei 100 metri e bissa il titolo nella staffetta 4X100. Nell serata del titolo nella gara regina arriva anche l'impresa di Gianmarco Tamberi, oro nel salto in alto condiviso con il rivale-amico il qatariota Mutaz Barshim. L'abbraccio tra i due è una delle foto simbolo delle olimpiadi nipponiche. L'Italia chiude con 40 podi (10 ori) in 19 differenti discipline. Sono anche i Giochi della giamaicana Elaine Thompson-Herah, prima velocista donna capace di difendere il titolo sui 100m e sui 200m; della nuotatrice australiana Emma McKeon, che con 5 medaglie in un’edizione eguaglia il record di medaglie vinte da Mariya Gorokhovskaya. Gli Usa chiudono in testa al medagliere a quota 113, seguiti da Cina e Giappone. La fiaccola torna in Europa, Parigi prepara il suo show.
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