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L'IA incontra le immagini, torna La Fabbrica della Realtà

Usai: "Capirla è un imperativo". Tuzzo: "Comprendere il suo ruolo nel nostro lavoro". Contu: "Una rivoluzione nel giornalismo"

Redazione Ansa

La rivoluzione dell'intelligenza artificiale generativa e il suo impatto sull'industria creativa: la seconda tappa dell' Osservatorio IA dell'ANSA per il ciclo "La Fabbrica della Realtà" fa sosta a Roma con il panel "RE)Immagini - L'umano, l'IA e la co-creazione", realizzato in collaborazione con ANICA e AIRF, l'Associazione Italiana Reporters Fotografi, e sponsorizzato da Deloitte.

"Io come tanti, pur essendo una addetto ai lavori e produttore di film, sul tema dell'Ia sento tanto parlare ma ho molto bisogno di capire di più: questo è un imperativo considerati gli impatti che può avere sul nostro quotidiano" esordisce il presidente di ANICA Alessandro Usai, aprendo i lavori di una sessione che vede insieme registi, produttori, reporter, esperti di IA e addetti ai lavori. Per Adriana Tuzzo, consigliera AIRF, “se quella dell'IA è una rivoluzione che investe tutto, nel caso del fotogiornalismo, dello scattare foto che testimoniano il reale riportando i fatti, la sfida è comprendere quale ruolo questa nuova entità debba avere nel nostro lavoro”

 

"Da giornalista - dice il direttore dell'ANSA Luigi Contu - anche io sono tra quanti sono spaventati da questa cosa che sta travolgendo tutto e che piano piano stiamo iniziando a conoscere: anche dalla nostra prospettiva vedo quante possibilità ma anche quanti rischi ci sono. Bisogna parlarne per questo. E ragionare sulle regole. L'IA nel giornalismo travolgerà il nostro futuro e io penso che ci sono tante delle cose che facciamo che la macchina non sarà mai in grado di fare così bene, ma anche il contrario".

Il focus si concentra sulle opportunità e sulle sfide che le nuove tecnologie rappresentano per il mondo dell'audiovisivo e della fotografia. Dove sistemi di IA come Dall-e, Midjourney, Stable Diffusion, e poi GPT-4o, Gemini, e Sora oramai sono sempre più diffusi. Con contributi che spaziano, tra gli altri, da Gabriele Micalizzi, fotografo e fotoreporter, testimone di alcuni tra i più importanti avvenimenti della storia contemporanea, a Marianna Santoni, l'esperta di Photoshop di fama mondiale, "guru" del digital imaging, fino a Roberto Navigli, professore alla Sapienza di Roma di Intelligenza artificiale e Natural language processing, la disciplina che combina la linguistica con modelli statistici e di machine learning ed è incentrata sull'interazione tra i computer e il linguaggio umano.

E il racconto di tanti altri precursori di queste frontiere come Gennaro Coppola, amministratore delegao di One More Pictures, l'hub creativo che produce contenuti abbracciando tecnologia e innovazione, Elisabetta Rocca, Head of production per EDI Effetti Digitali Italiani, realtà che nel 2024 ha vinto l'Emmy Award per i vfx (effetti visivi) della serie Netflix 'Ripley' diretta da Steven Zaillian e con quelli di Giulia Giapponesi, autrice di documentari come "Bella Ciao - Per la libertà"; Alessia Locatelli, che è direttrice artistica della Biennale della Fotografia Femminile - BFF e co-direttrice dell'Archivio Enrico Cattaneo; Carlo Rodomonti - Head of Strategic & Digital Marketing Rai, Cinema e presidente Unione Editori e Creators Digital di ANICA; Giuseppe Del Rossi e Alessandro Ruggeri, fotoreporter, rispettivamente presidente e consigliere AIRF, Francesco Di Costanzo, presidente PA Social, Fondatore e presidente Fondazione Italia Digitale, Mario Imparato, partner Deloitte e Agostino Ghiglia, componente del Garante per la protezione dei dati personali.

Ospitato dal presidente dell'Anica, Alessandro Usai, nelle sale dell'Associazione delle Industrie Cinematografiche e Audiovisive di Roma, La Fabbrica della Realtà dopo Roma continuerà il suo road show a Modena e Trento.

L'incontro, trasmesso in diretta streaming sulla home page di ANSA.it, è condotto da Alessio Jacona, curatore dell'Osservatorio Intelligenza Artificiale di ANSA.it, insieme con Massimo Sebastiani, giornalista ANSA.

 

L'IA e il fotogiornalismo, 'ma servono le persone'

 L'Intelligenza Artificiale non sembra trovare molto spazio nel futuro del fotogiornalismo: "Io lavoro sulle persone, in questo settore è fondamentale il coinvolgimento umano, trovo superfluo l'utilizzo di strumenti che raccontano la realtà con qualcosa di finto", commenta il fotoreporter Gabriele Micalizzi, intervenuto al convegno ANSA. L'evento, promosso dall'Osservatorio IA di ANSA per il ciclo 'La Fabbrica della Realtà', è stato realizzato insieme ad Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche, Audiovisive e Digitali), e Airf (Associazione Italiana Reporters Fotografi).


Micalizzi sottolinea il fatto che gli strumenti basati sull'IA trasformano le immagini in una rappresentazione della rappresentazione, in pratica la fotografia si trasforma così in meta-fotografia. "In questo lavoro la credibilità è fondamentale: tu puoi dire che quella cosa è successa - afferma Micalizzi - perché si fidano di quello che dici". Con l'IA, questa fiducia rischia di venire meno. "Questi strumenti sono però il futuro e stanno cambiando ogni cosa: penso che l'IA legittimerà la fotografia come arte effettiva - conclude il fotoreporter - ma per il fotogiornalismo non ha la stessa potenza". 

L'IA nuova collega di lavoro, preziosa se si sa come usarla

 "Il ruolo del professionista, dell'umano, resta centrale, ma dobbiamo vedere l'Intelligenza Artificiale come una nuova 'collega' di lavoro: se sapremo usarla riusciremo ad andare avanti, in caso contrario arretreremo parecchio". È quanto afferma Francesco Di Costanzo, presidente PA Social, fondatore e presidente Fondazione Italia Digitale, che ha partecipato insieme a Mario Imparato, partner Deloitte, all'evento ANSA organizzato in collaborazione con Deloitte Italia e dedicato all'impatto dell'IA sull'industria degli audiovisivi e della fotografia.
Il convegno, promosso dall'Osservatorio IA di ANSA per il ciclo 'La Fabbrica della Realtà', è stato realizzato insieme ad Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche, Audiovisive e Digitali), e Airf (Associazione Italiana Reporters Fotografi).


"La sfida più grande di oggi è avviare il processo di sperimentazione, costruirsi un bagaglio di conoscenza e arrivare allo step successivo", dice Imparato. "È un mare ancora un po' confuso, ogni mese ci sono evoluzioni e novità, ma le applicazioni sono tantissime: l'IA permette, ad esempio, di trasformare un servizio fotografico in un prodotto che possa essere riadattato e riutilizzato - racconta il partner Deloitte - oppure consente di effettuare ricerche in vastissimi archivi di contenuti altrimenti difficili da consultare".


"Per chi fa comunicazione, l'IA e anche la realtà virtuale hanno introdotto strumenti straordinari, io vedo qualche stortura ma tante opportunità", aggiunge Di Costanzo, sottolineando però il grande problema dell'Italia: "C'è un problema culturale in generale in Italia, questi sono strumenti che vanno conosciuti e utilizzati al meglio, di base non sono né buoni né cattivi. Come è successo con i social network - dice Di Costanzo - una parte del Paese si trova più avanti, e ce n'è un'altra che rincorre". 

L'IA facile alle allucinazioni, è scollegata dalla realtà

 L'Intelligenza Artificiale alla base dei grandi modelli linguistici, i cosiddetti Large Language Model come ChatGpt, è scollegata dalla realtà, e dunque non comprende davvero il mondo nel quale viviamo: ciò significa che può facilmente commettere errori grossolani, quelli che vengono chiamati 'allucinazioni'. Lo sottolinea Roberto Navigli, professore dell'Università Sapienza di Roma che si occupa di elaborazione del linguaggio. Il ricercatore è intervenuto al convegno sull'impatto dell'IA sull'industria degli audiovisivi e della fotografia. 


"I modelli linguistici non ragionano come gli esseri umani, questo è il tema più importante", dice Navigli. "Un altro tema fondamentale è quello dei dati: "Gli Llm hanno bisogno di leggere migliaia di miliardi di parole: per fare un confronto, un buon lettore può leggere circa 200mila parole a settimana - afferma il ricercatore - quindi meno di un miliardo in un tutta la vita. Gli Llm, inoltre, parlano di cose che non hanno mai visto e vissuto: noi, invece, dobbiamo collegare il linguaggio alla nostra esperienza".


Gli altri punti chiave sottolineati riguardano la tutela del diritto d'autore, la sostenibilità e la sicurezza, cioè la capacità di questi modelli di generare testi o immagini indesiderabili. "Noi veniamo da un'IA che sa svolgere un solo compito, mentre stiamo andando verso un'IA che sa svolgere tanti compiti", aggiunge Navigli: "Siamo ancora a metà strada di questo percorso". 

Rocca (Edi), in Ripley abbiamo trasformato Anzio in Sanremo

 "In Ripley abbiamo ricostruito Sanremo: in realtà la scena è stata girata ad Anzio". Lo rivela a La Fabbrica della Realtà, l'appuntamento organizzato dall'Osservatorio IA dell'ANSA con Anica sulla rivoluzione dell'intelligenza artificiale generativa e il suo impatto sull'industria creativa, Elisabetta Rocca, direttrice di produzione per EDI Effetti Digitali Italiani, realtà che nel 2024 ha vinto l'Emmy Award per i Vfx (effetti visivi) della serie Netflix 'Ripley' diretta da Steven Zaillian. Con il nostro lavoro, spiega Rocca, "ci occupiamo di effetti visivi, di realizzazione di immagini che aiutano la produzione video e ci occupiamo di effetti digitali da oltre 20 anni " 

Rodomonti, l'IA non sfiderà mai la creatività

 E' forse facile replicare la millesima puntata di Beautiful "più difficile replicare una puntata dei Simpson"; è facile usare gli algoritmi per realizzare prodotti alla Marvel "ma la creatività no, è un'altra cosa" . E' ottimista Carlo Rodomonti responsabile marketing strategico e digital di Rai Cinema e presidente dell'Unione Editori e Creators Digitali di ANICA sullo sviluppo dell'uso dell'Ia nelle produzioni dell'industria creativa. Lo racconta a La Fabbrica della Realtà, il convegno organizzato dall'Osservatoio IA dell'ANSA con l'Anica sull' impatto dell' intelligenza artificiale creativa sull'industria creativa.

E dall'osservatorio di un grande produttore di cultura come la Rai racconta di aver guardato con tranquillità agli scioperi di Hollywood perchè, dice, "ci vuole ben altro per scrivere una buona sceneggiatura". E comunque per gli aspetti su cui l'IA aiuta a rinnovare la Rai è partita, assicura, per tempo. Se la Rai su alcune innovazioni, come sul web, era rimasta indietro "sull'IA abbiamo voluto sfatare un mito e ci siamo mossi per tempo". 

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