03. SOLARIS

Nuove regole Ue per l'IA domani al voto a Strasburgo

Si prevede battaglia sullo stop al riconoscimento facciale

Nuove regole Ue per l'IA domani al voto a Strasburgo

Redazione Ansa

(di Pietro Guastamacchia)

Le nuove regole Ue per l'Intelligenza Artificiale hanno affrontato il dibattito della plenaria di Strasburgo un'ultima volta prima dello storico voto, previsto per mercoledì pomeriggio, che dovrebbe aprire la strada ai negoziati con i Paesi membri e la Commissione europea per arrivare all'intesa finale sul primo testo legislativo al mondo per il controllo dell'IA. "Ci dicevano che così avremmo frenato l'innovazione, invece oggi è chiaro a tutti che è arrivato il tempo d'imporre delle regole", ha sottolineato parlando in aula il relatore del testo ed eurodeputato del Pd, Brando Benifei. Nella relazione, frutto di mesi di negoziati tra le parti, l'attenzione è rivolta soprattutto ai cosiddetti 'foundation models', blocchi di sapere primario che fungono da architrave per il funzionamento delle tecnologie IA, e che dovranno essere rigorosamente progettati e sviluppati in conformità con il diritto dell'Ue e i diritti fondamentali. La proposta prevede inoltre il divieto di alcune pratiche come il 'social scoring', ovvero la classificazione dei comportamenti sociali su modello cinese, e lo stop agli algoritmi che leggono le emozioni in contesti di lavoro o educativo. "Qualcuno dice che forse l'Ue si è spinta troppo in là - ha rilanciato nell'emiciclo il capodelegazione di Fratelli d'Italia-Ecr, Carlo Fidanza -, ma oggi oltre a discutere il dettaglio normativo è importante affermare un principio: che qualsiasi evoluzione tecnologica, tanto più questa che può avere impatti disumanizzanti, deve essere messa al servizio dell'uomo". Se sul testo generale si registra una convergenza tra i gruppi, si preannuncia battaglia all'ultimo voto invece sull'emendamento che impone un divieto totale all'utilizzo delle tecnologie per il riconoscimento facciale negli spazi pubblici.
    Per Verdi, Socialisti e Liberali costituisce una pratica discriminatoria che potrebbe aprire la strada ad una società sottoposta a vigilanza generalizzata. I Popolari hanno invece avviato una decisa campagna per difendere l'utilizzo di tali tecnologie in casi estremi come possibili minacce alla sicurezza nazionale e le attività di ricerca per minori scomparsi.
    Per la vicepresidente della Commissione Ue Margrethe Vestager, presente in aula, "creare fiducia nelle regole consentirà all'IA di svilupparsi a servizio dell'umanità". Una certezza condivisa dal collega dell'esecutivo comunitario, il commissario al Mercato interno, Thierry Breton, che parlando agli eurodeputati ha sottolineato come l'Europa sia "il Continente con il sistema democratico che maggiormente è capace di portare avanti questa regolamentazione in modo democratico e proporzionato".

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