“L'accesso equo e l'inclusione del Sud del mondo in tutte le fasi dello sviluppo, della diffusione e della governance dell’intelligenza artificiale sono fondamentali per innovare e per realizzare i benefici socioeconomici della tecnologia, mitigando i danni a livello globale”. È una delle principali conclusioni di Generative AI Governance: Shaping a Collective Global Future, uno dei tre documenti dell’AI Governance Alliance, pubblicati in occasione del meeting annuale del World Economic Forum (Wef) a Davos. Nel testo, che analizza le complessità della governance dell'IA in un contesto di rapidi cambiamenti tecnologici e sociali, mettendo a confronto i diversi approcci e strumenti normativi, si sottolinea la necessità di un accesso equo alle innovazioni dell’IA, soprattutto per il Sud del mondo, che consenta alle giurisdizioni di progredire verso la crescita economica e gli obiettivi di sviluppo. “Un reale accesso - si legge nel report - si basa sul superamento delle disuguaglianze strutturali che portano a squilibri di potere per il Sud globale, anche in termini di infrastrutture, dati, talenti e governance”. Occorre, inoltre, “ripensare i ruoli per garantire che gli attori del Sud globale possano impegnarsi nell'innovazione e nella governance dell’IA” e questo con il duplice obiettivo di “affrontare adeguatamente le peculiari problematiche regionali” e di “evitare che le economie in via di sviluppo siano relegate a semplici punti finali della catena del valore dell’IA”.L'AI Governance Alliance è un'iniziativa del Wef e riunisce leader del settore, governi, istituzioni accademiche e organizzazioni della società civile per promuovere un'architettura globale responsabile e il rilascio di sistemi di IA trasparenti e inclusivi.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it