03. SOLARIS

Dall'intelligenza artificiale enorme impatto ambientale

Ft, in aumento il consumo d'acqua delle Big Tech

Dall'intelligenza artificiale enorme impatto ambientale

Redazione Ansa

Non solo i timori per lavoro e diritti umani. L'intelligenza artificiale (IA) rischia di avere un enorme costo ambientale. La domanda di IA, stimano gli esperti, farebbe aumentare il prelievo d'acqua, da fonti sotterranee o superficiali, a un valore compreso tra 4,2 e 6,6 miliardi di metri cubi entro il 2027, ossia circa la metà della quantità consumata ogni anno dal Regno Unito.
    E il boom dell'IA generativa potrebbe intensificare la fame di energia e di acqua. Alla base della nuova tecnologia, vi sono i cosiddetti modelli linguistici di grandi dimensioni, in grado di elaborare una gran mole di dati testuali, numerici e di altro tipo. Per funzionare, questi modelli richiedono enormi quantità di potenza di calcolo e l'uso di server farm che impiegano acqua refrigerata, in parte riutilizzabile, per raffreddare le apparecchiature assorbendo il calore dall'aria. Il crescente utilizzo di data center, secondo quanto rivelato dal Financial Times, ha portato nel 2022 a un aumento del consumo di acqua delle più grandi società tech al mondo: +34% per Microsoft, +22% per Google e +3% per Meta.
    Complessivamente, secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia, nel 2022 i centri dati, le criptovalute e l'IA hanno rappresentato quasi il 2% della domanda globale di energia elettrica, che potrebbe raddoppiare entro il 2026 fino a raggiungere quasi il consumo di elettricità del Giappone.
    L'allarme era stato lanciato dell'incontro a Davos, in occasione dell'incontro annuale del World Economic Forum, dal papà di ChatGPT, Sam Altman che ha evocato una svolta energetica per poter alimentare l'IA del futuro. Una svolta, secondo l'ad di OpenAI, alimentata tuttavia da fonti energetiche rispettose del clima, come la fusione nucleare o l'energia solare più economica. 
   

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