Alessandra Briganti
(ANSA) - BRUXELLES, 03 GEN - Nessuna apocalisse di fake news
nell'era dell'intelligenza artificiale. Il 2024, ribattezzato il
'super anno elettorale', non ha registrato lo tsunami di
disinformazione spinta dalla diffusione dell'IA che tanti
analisti avevano paventato.
Eppure la bomba atomica delle fake news create con l'IA non è
esplosa. Secondo gli esperti, le tattiche che implicano un uso
distorto dell'IA nelle campagne di disinformazione sono state
meno diffuse e meno incisive di quanto ci si aspettasse.
Tattiche, rilevano, ancor meno evidenti alle europee e alle
parlamentari in Francia e Regno Unito. "I pochi casi salienti
hanno riguardato l'uso da parte dei militanti francesi di
estrema destra di alcune immagini generate dall'IA, ad esempio
quelle che ritraggono i migranti in arrivo sulle coste
francesi", si legge nell'analisi. Simili immagini, create con
l'IA e usate per lo più in ambienti di destra, sono state usate
nella campagna per le europee, mentre nel Regno Unito i
contenuti di IA generativa sono diventati virali "solo in pochi
casi".
Gli scenari da incubo previsti dagli analisti non si sono quindi
materializzati e questo, secondo la Munich Security Conference,
per diversi motivi. Il primo è l'intervento dei governi e
l'impegno delle aziende tech per contenere la diffusione di
contenuti ingannevoli. Secondo gli esperti poi gli stessi
responsabili delle campagne elettorali, è il caso degli Usa,
sarebbero stati cauti nell'uso dell'IA temendo potenziali costi
di reputazione. Ad ogni modo, si osserva nel report, l'impiego
dell'intelligenza artificiale nelle operazioni di
disinformazione potrebbe comunque non influenzare in modo
significativo le abitudini di voto dei cittadini che restano
salde per la maggior parte degli elettori a prescindere dalle
nuove informazioni, reali o inventate. E poi c'è un ultimo
aspetto che gli esperti sottolineano, il livello di
sofisticazione delle tattiche per manipolare i contenuti con
l'IA e diffonderli. Per ora gli attori della disinformazione
prediligono metodi tradizionali, di cui sono già esperti.
Se la bomba atomica della disinformazione amplificata dall'IA
non è esplosa, tuttavia "la miccia è stata accesa" avvertono gli
esperti che invitano a non abbassare la guardia davanti a nuove
tendenze preoccupanti per il potenziale impatto dell'IA sulla
democrazia che vanno delineandosi all'orizzonte. In primo luogo,
i progressi degli strumenti di IA che diventano sempre più
sofisticati. E ancora, la crescente pervasività dei contenuti di
IA e il rischio di un disimpegno nei confronti dell'informazione
politica da parte del pubblico per il quale diventa sempre più
difficile vagliare le notizie online. (ANSA).
Studio, nessuna apocalisse di disinformazione IA nel 2024
Msc, 'impatto trascurabile nel super anno elettorale'