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Cresce mercato digitale in Italia, boom della cybersicurezza

Rapporto Tig, accelerano investimenti, anche per Ia

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 NOV - Gli investimenti in cybersicurezza e intelligenza artificiale trainano il mercato digitale in Italia.
    Nel 2024 secondo un rapporto di Tig - The Innovation Group, il mercato vedrà una crescita complessiva intorno al 3,5% conro il +2,2% del 2023, con un valore che supererà gli 80,5 miliardi di euro. In particolare, per i servizi It l'aumento è del +8,7%.
    "D'altra parte, è il Security software (CyberSecurity) a dimostrare una curva del valore prodotto molto ripida: dai 488 milioni di euro nel 2021 è proiettato verso una stima di 921 milioni di euro nell'anno 2026" sottolinea il rapporto presentato durante il Digital Italy Summit, che avrà luogo fino a giovedì, presso il Centro Congressi Roma Eventi Fontana di Trevi.
    Per Elena Vaciago, Research Manager di Tig "il 95% delle aziende italiane ha subito attacchi di phishing (attività di comunicazione malevola via mail tesa a sottrarre dati con promesse truffaldine), il 52% ha riscontrato problemi legati a spam e botnet e il 44% ha segnalato attacchi di smishing (phishing via Sms) o vishing (phishing via telefonate). Il 36% delle aziende ha poi subito tentativi di "frode del Ceo" o altri tipi di Business Mail Compromise. Altra minaccia significativa emersa, è quella del ransomware (programma malevole in grado di "tenere in ostaggio" i dati o un dispositivo, impedendone l'utilizzo fino al pagamento di un riscatto), che ha colpito il 38% delle grandi aziende.
    Sugli investimenti in Intelligenza Artificiale, in base alle previsioni di Tig - The Innovation Group, il Cagr (tasso annuo di crescita composto) nel periodo 2022-2026 è del 32,8%. Se nel 2023 il giro d'affari generato dall'AI è stato di 800 milioni circa, nel 2026 arriverà a 1,95 miliardi. Inoltre, il 46% delle aziende italiane afferma di voler investire in AI generativa "nei prossimi dodici mesi": la maggior parte delle imprese (39%) si trova in una fase di studio, ma non mancano (33% dei rispondenti) casi d'uso già realizzati. (ANSA).
   

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