Droni non più solo per monitorare i campi, ma anche per gestire al meglio gli allevamenti di acquacoltura, con un occhio attento alla sostenibilità e agli spechi. Le tecnologie sono entrate a pieno titolo in questo settore le cui soluzioni più innovative verranno presentate nella sesta edizione di AquaFarm, la fiera di riferimento nel Mediterraneo e nel Sud-Europa organizzata da Pordenone Fiere con le associazioni Api e Ama.
Diverse le applicazione di intelligenza artificiale all'acquacoltura, a partire dalla conta dei pesci nelle gabbie ancorate al largo, che oggi avviene con metodi empirici, dove l'unione di sensori con un algoritmo permette di eliminare ad esempio, gli sprechi di mangime, che rappresenta circa la metà dei costi di un allevamento. E' possibile poi tenere sotto controllo le condizioni dell'acqua negli allevamenti, verificando l'ossigenazione, la torbidità, la presenza di composti dannosi, in modo che i sistemi di depurazione, disinfezione e aerazione operino sempre al meglio. Il campo dei sensori per l'acquacoltura consente di andare oltre il monitoraggio e il controllo dell'ambiente fino a realizzare dei 'gemelli digitali', per effettuare simulazioni e capire in anticipo come determinati interventi si potrebbero sviluppare nella realtà. Queste tecnologie consentono anche di progettare l'allevamento sia in mare che su terra, tenendo conto delle condizioni ambientali e trovando le migliori soluzioni per il benessere degli animali, funzionali e di ergonomia del lavoro degli addetti. Senza imenticare la possibilità di dimensionare in modo preciso i sistemi di depurazione e ricircolo dell'acqua con conseguente riduzione al minimo dell'impatto sull'ambiente circostante.
Allevamenti Tec, da droni conta-pesci a sensori zero sprechi
In evoluzione le applicazioni per gestioni eco sostenibili