(ANSA) - BRUXELLES, 05 OTT - I progressi nel campo
dell'intelligenza artificiale (IA) stanno amplificando la crisi
dei diritti umani online, contribuendo al declino della libertà
su Internet a livello globale, diminuita per il tredicesimo anno
consecutivo nel 2023. È quanto emerge dal rapporto annuale di
Freedom House sulla libertà di Internet nel mondo, Freedom on
the Net.
L'IA, inoltre, ha permesso ai governi di migliorare e
perfezionare la censura online. I governi autoritari più
tecnicamente avanzati del mondo hanno risposto alle innovazioni
nella tecnologia dei chatbot AI, cercando di garantire che le
applicazioni siano conformi o rafforzino i loro sistemi di
censura. I quadri giuridici di 22 Paesi impongono o incentivano
le piattaforme digitali a utilizzare l'apprendimento automatico
per rimuovere i discorsi politici, sociali e religiosi
sfavorevoli. L'IA, tuttavia, non ha soppiantato i vecchi metodi
di controllo delle informazioni. Anche in contesti più
democratici, come Stati Uniti ed Europa, inclusa l'Italia, i
governi hanno preso in considerazione o hanno imposto
restrizioni all'accesso a siti web e piattaforme di social media
di rilievo, un approccio improduttivo rispetto alle
preoccupazioni di interferenze straniere, disinformazione e
sicurezza online.
Per proteggere la libertà di Internet, i sostenitori della
democrazia devono adattare le lezioni apprese dalle passate
sfide della governance di Internet e applicarle all'IA.
L'eccessivo affidamento all'autoregolamentazione da parte delle
aziende private ha lasciato i diritti delle persone esposti a
una serie di minacce nell'era digitale, osservano gli esperti,
esortando i politici democratici, di concerto con la società
civile, a stabilire standard forti basati sui diritti umani per
gli attori statali e non statali che sviluppano o impiegano
strumenti di IA. (ANSA).
I progressi nell'IA amplificano la crisi dei diritti digitali
Freedom House, calo libertà su web per 13esimo anno consecutivo