Cogliere le opportunità dell'intelligenza artificiale senza soccombere: è la sfida condivisa dall'Italia e dalla Santa Sede che hanno messo la questione al centro delle loro riflessioni. Se ne è parlato stamane ad un incontro, "Opportunità e sfide dell'intelligenza artificiale nel campo della comunicazione", organizzato dall'ambasciata italiana presso la Santa Sede, in collaborazione con l'Associazione WebCattolici Italiani e con il patrocinio del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.
L'intelligenza artificiale è al centro di una delle sessioni del prossimo G7 che si terrà a giugno in Puglia e al quale prenderà parte anche Papa Francesco, come ha ricordato l'ambasciatore italiano Francesco Di Nitto, parlando di "sfide poste in termini etici e morali e che ci toccano da vicino per le tante implicazioni che hanno nella vita di tutti. Italia e Santa Sede condividono l'importanza del tema".
Padre Benanti, consigliere di Papa Francesco sull'AI e presidente della Commissione AI per l'informazione di Palazzo Chigi, ha messo in guardia sulla necessità di governare l'evoluzione della tecnologia: "è il nuovo linguaggio che, come tutti i linguaggi, subisce delle evoluzioni". E' una evoluzione che corre e "il possibile uso malevolo degli strumenti pone delle sfide" perché oggi "chi controlla il potere computazionale ha un potere sulla democrazia".
Monsignor Lucio Adrian Ruiz, Segretario del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, ha sottolineato che "non si tratta di strumenti ma di una cultura. Gli strumenti si usano mentre una cultura si abita". Dunque la sfida è quella di puntare sull'educazione. "Ma non basta una formazione per gestire gli algoritmi. La formazione deve partire dalla consapevolezza della propria libertà e responsabilità. Per non soccombere dunque rispetto alla massa o alle macchine degli algoritmi, bisogna scendere in campo con quello che manca di più nelle famiglie ma anche nella Chiesa: il tempo, il dialogo, la presenza. E' qui che si gioca la nostra umanità. Ogni momento che passa senza reagire, significa consegnare la nostra libertà agli algoritmi. Per questo di fronte all'artificiale il Papa ci risponde con la sapienza del cuore".
Il prefetto Alessandra Guidi, vice direttore generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza, ha messo in evidenza il problema di una "iporegolazione del settore". Se l'intelligenza artificiale rappresenta "una grande opportunità", ha anche la capacità, se usata in maniera non etica, di "interferire sul sistema delle libertà democratiche e per questo l'intelligence guarda con attenzione alla questione". Barbara Caputo, direttrice dell'Artificial Intelligence Hub del Politecnico di Torino, ha messo in evidenza le grandi opportunità offerte dall'AI nel campo della formazione, mentre Fabio Bolzetta, presidente di WeCa, Web Cattolici, ha ricordato i documenti di Papa Francesco rivolti anche al mondo della comunicazione, affinché l'AI possa essere una opportunità. Come detto da Papa Francesco "spetta all'uomo decidere se diventare cibo per gli algoritmi oppure nutrire di libertà il proprio cuore, senza il quale non si cresce nella sapienza".
Vaticano, la sfida del dialogo e del cuore per governare l'AI
'Italia e Santa Sede condividono l'importanza del tema'