Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI, avrebbe comunicato ai dipendenti che l'azienda cambierà la sua struttura no-profit il prossimo anno. Lo dicono le fonti di Forbes, secondo cui la mossa segna un punto di svolta per l'organizzazione, che abbraccerà una più tradizionale forma societaria.
Per ovviare a questo problema, ha creato una sussidiaria a scopo di lucro, controllata dall'entità principale no-profit. Questa struttura ha creato un sistema in cui i profitti che possono essere assegnati agli investitori, tra cui Microsoft, sono limitati. Stando ad un rapporto di The Information pubblicato a giugno, OpenAI ha raddoppiato i ricavi annuali nella prima metà dell'anno, grazie alla versione in abbonamento di ChatGpt. Per Forbes, la decisione di passare a un modello a scopo di lucro è motivata dalla necessità di OpenAI di accedere a maggiori risorse finanziarie per sostenere la crescita e i progetti futuri. La forma attuale, sebbene abbia permesso di raccogliere investimenti significativi, limita anche la capacità di remunerare gli investitori e di attrarre nuovi capitali. Il sito sottolinea che l'entità no-profit continuerà a esistere e a svolgere un ruolo fondamentale nella missione dell'azienda anche se resta da vedere come il nuovo modello influenzerà le future decisioni e strategie di OpenAI.
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