TORINO - Fratel Luigi Bordino, l' alpino-infermiere dichiarato Venerabile da Giovanni Paolo II, è da oggi beato. La proclamazione a Torino, nell'ambito dell' ostensione della Sindone, icona dell'Amore più grande, "quello di Gesù che i suoi discepoli sono chiamati a seguire proprio come fratel Luigi", osserva l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia.
"Lui è sempre con me", le poche parole pronunciate dalla religiosa cottolenghina - la stessa congregazione di fratel Luigi - visibilmente commossa. A presiedere la cerimonia, in rappresentanza di Papa Francesco, il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei Santi.
Nato nel 1922 a Castellinaldo, nel Cuneese, fratel Luigi Bordino, al secolo Andrea, era il terzogenito di una famiglia di viticoltori. Arruolatosi nell'Artiglieria Alpina, a soli vent' anni partecipò alla Campagna di Russia. Per due anni prigioniero in Siberia, tornò a casa nel 1945. E, considerandosi miracolato, nel 1946 con la sorella Ernestina entrò a far parte della Piccola Casa della Divina Provvidenza. Per trent'anni prestò assistenza ai malati, a cui per altro è dedicata, oltre che ai giovani, l'ostensione 2015. Non a caso dal suo esempio è nata, nel 1995, casa Bordino, centro di assistenza per malati psichici Morto nel 1977, la sua beatificazione, che ogni anno verrà celebrata il 25 agosto, "porta acqua al fiume di santità che ha caratterizzato la Chiesa di Torino nel secolo scorso", osserva monsignor Nosiglia, rinnovando l'esempio di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, il fondatore dell'ordine religioso di fratel Luigi, e degli altri 'santi sociali' della chiesa torinese. "Umiltà, modestia, sacrificio, laboriosità, dignità e affidabilità", secondo il cardinale Amato, le qualità del beato che si specchiano nel Sacro Telo esposto nel Duomo di Torino dallo scorso 19 aprile.
Fratel Bordino beato, Sindone specchio sue virtù
Alpino-infermiere, ha assistito per 30 anni malati Cottolengo