(ANSA) - TORINO, 23 NOV - "Questo è un film di 27 anni, forse
il più faticoso. Giocare a pallanuoto, recitare, spesso urlando,
dirigendo una squadra di pallanuotisti, che non erano attori, e
centinaia di comparse non è stato facile.
Il regista romano ha poi spiegato le motivazioni che lo hanno
spinto a fare questo film: "Mi sembrava ci fosse, all'epoca, un
certo ritorno all'accademismo e che ci si accontentasse di
storie ben fatte e ben costruite, mentre io volevo raccontare
storie con molta libertà, non fare un film realistico. Il
protagonista è un personaggio che non ricorda più chi è, ha un
problema di memoria con il proprio passato che ritorna a
schegge, per frammenti".
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Il regista presenta a Torino restauro della pellicola del 1989