"Da parecchi anni si sono diffuse polizze vita che in realtà sono contenitori di soldi da investire". Vittorio Bertola, fondatore del Movimento 5 Stelle a Torino, spiega così, su Facebook, "il giochino" "molto meno tracciabile di una mazzetta in contanti" che, a suo avviso, potrebbe aver coinvolto la sindaca di Roma Virginia Raggi. "Una vicenda tutta da chiarire", aggiunge tuttavia Bertola, capogruppo grillino quando Torino era amministrata dal centrosinistra e ora in dissenso con il nuovo corso pentastellato sotto la Mole.
"Io che voglio un favore dal futuro sindaco di Roma - afferma Bertola, spiegando quale potrebbe essere il meccanismo - prima delle elezioni prendo una polizza e lo nomino come beneficiario; dopodiché, se lui vince e mi fa il favore, io faccio passare il tempo minimo necessario e poi riscatto la polizza e lui incassa, altrimenti cambio di nuovo il beneficiario e mi tengo i soldi".
Bertola sostiene sia "vero che non è necessario che il beneficiario sia d'accordo o lo sappia, ma sarebbe piuttosto strano che io, neo-sindaca di Roma, nominassi come mio braccio destro di totale fiducia uno che mi vuole talmente male da cercare di ricattarmi a mia insaputa; e se fossi sotto ricatto, sarebbe piuttosto strano che, una volta scopertolo, invece di andare a denunciarlo - conclude - io gli triplicassi lo stipendio".