Piemonte

'Ndrangheta. 'Io onesto', Lucà lascia Pd

Suo nome tirato in ballo dopo frase pg su 'ala deviata' partito

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 27 APR - "Lascio il Pd con effetto immediato, una telefonata non può essere scambiata per complicità e non può diventare la leva con cui far precipitare la mia reputazione nella palude della cattiva politica": così l'ex parlamentare Mimmo Lucà, oggi nella sede del Pd di Torino.
    "Si è parlato - ha detto Lucà - di collusione, contiguità, scambio di favori con la 'ndrangheta.

Un frullatore alimentato dai social per fomentare il discredito della politica e diffondere il luogo comune che in politica sono tutti uguali, ovvero disonesti. Ma chi conosce la mia storia sa bene che sono una persona perbene".
    L'addio al Pd di Lucà arriva dopo la requisitoria al processo d'appello Minotauro del procuratore del Piemonte, Francesco Saluzzo, che ha usato l'espressione "ala deviata del Pd" per parlare dei rapporti fra un paio di esponenti torinesi del partito e un boss della 'ndrangheta, Salvatore De Masi.
    Le dimissioni, ha chiarito Lucà, non sono in polemica né con il Pd né con la magistratura.
   

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