(ANSA) - TORINO, 26 MAG - In Italia ci sono 124 consorzi di
tutela del vino e a loro si guarda per fare crescere -
ripartire, nell'anno del Coronavirus - l'enoturismo. Lo rivela
una ricerca condotta dall'Università Bocconi che sarà presentata
in estate a Gavi (Alessandria) in occasione del premio 'La Buona
Italia' promosso dal Consorzio Tutela del Gavi
"Dal campione di Consorzi finora intervistato, l'80% dedica
spazi alla comunicazione del proprio territorio e vede
nell'enoturismo un'opportunità importante per il comparto
vitivinicolo in cui i Consorzi devono giocare un ruolo
significativo - spiega Magda Antonioli, direttrice della Laurea
Specialistica ACME (Economics and Management in Arts, Culture,
Media and Entertainment) della Bocconi, responsabile della
ricerca - ma c'è ancora da lavorare per incidere
significativamente, attraverso azioni integrate on- e e
off-line, sull'offerta enoturistica dei territori".
Nella short list del premio 'La Buona Italia' sono inseriti
20 Consorzi: la giuria selezionerà, come da tradizione, un unico
'Primo premio' e due 'Menzioni speciali', che verranno assegnati
entro la prima metà di luglio 2020.
"La competitività enoturistica delle aziende vinicole è
frutto anche del gioco di squadra tra denominazioni e territorio
- commenta Roberto Ghio, presidente del Consorzio Tutela del
Gavi - i Consorzi di tutela contribuiscono a creare e
rafforzare la peculiare 'reputazione' del comprensorio,
rappresentata da un insieme di elementi quali natura, vino,
personaggi, storia, tradizioni, innovazione". (ANSA).
Consorzi tutela strategici per enoturismo, ricerca Bocconi
Stdio sarà illustrato al premio 'La Buona Italia' a Gavi