(ANSA) - TORINO, 01 GIU - "Bisogna ripensare il posto di
lavoro per l'uomo, non l'uomo per il posto di lavoro. Solo
mettendo al centro le persone, come fecero Adriano Olivetti a
Ivrea e Napoleone Leumann a Collegno, possiamo ripartire dopo il
lock-down".
Il volume, che avrebbe dovuto essere presentato al Salone del
Libro di Torino, sarà al centro del dibattito del 14 agosto a
Bardonecchia nell'ambito della rassegna estiva 'Scena 1312'.
"Il coronavirus ha creato una frattura tra aziende e
lavoratori - scrive in apertura Poletti, collaboratore del blog
dedicato al lavoro del Fatto Quotidiano -. Anche chi ha fatto
smart working si è trovato distante dai colleghi. È tempo di
ritrovare la piena unità d'intenti a partire da una
comunicazione interna aziendale che funga da motivatore". Un
intero capitolo del libro è dedicato alla Olivetti, "esempio di
un'azienda che non pensò solo al profitto. Basti pensare -
aggiunge Poletti - al lancio della storia macchina da scrivere
Lettera 22 che coinvolse in prima persona i dipendenti facendoli
essere partecipi e orgogliosi". (ANSA).
Tempo di IoP, il posto di lavoro in epoca post-Covid
Libro di Filippo Poletti ripercorre modelli Olivetti e Leumann