Piemonte

Covid: appello Acli, Arci e Aics a Cirio, riaprire i circoli

Moroni (Forum Terzo Settore), serve intervento urgente

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 10 DIC - "Lasciare chiusi i circoli ricreativi, culturali e sociali va contro la Costituzione.
    Bisogna prevedere aperture parziali, analoghe a quelle dei locali pubblici, e ampliare le misure di ristoro". E' l'appello che Acli, Arci e Aics rivolgono al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Le tre associazioni rappresentano in Piemonte 1.500 circoli. In tutto il non profit, inclusi quindi volontariato, cooperazione sociale e associazioni di promozione sociale, sono 70.000 i lavoratori interessati.
    "Le associazioni si basano sull'impegno volontario dei soci, ma sono anche un pezzo di economia sociale. Dal Dpcm del 24 ottobre tutte le attività anche nelle aree gialle sono sospese e non ripartiranno neppure il 13 dicembre", spiega Gabriele Moroni, segretario del Forum del Terzo Settore in Piemonte, a cui aderiscono anche Acli, Arci e Aics. "Siamo consapevoli - sottolinea Moroni - che l'emergenza sanitaria non è finita e siamo coscienti della responsabilità che occorre per affrontare questo momento storico. Abbiamo messo sempre al centro la salute come bene primario e lo abbiamo dimostrato in questi mesi in cui i Circoli, anche in parte modificando attività e orari, hanno garantito in sicurezza non solo una variegata offerta culturale, ma anche occasioni di socialità e azioni di solidarietà alimentare, attraverso l'impegno di centinaia di volontari".
    Secondo Moroni "è necessario che si tenga presente che circoli e associazioni non svolgono un'attività superflua, ma legata al benessere delle persone. In altre Regioni c'è stato un maggiore attivismo, rivolgiamo un appello a Cirio perché intervenga con la massima urgenza". (ANSA).
   

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