(ANSA) - TORINO, 03 APR - La Cantina Clavesana, 62 anni di
vita, 200 soci, una produzione di un milione e 800 mila
bottiglie all'anno, ha ripetuto il rito dell'apertura della
prima bottiglia, con un Dogliani vendemmia 2020.
"È stato un anno difficile e importante insieme - sottolinea il
presidente Giovanni Bracco - che ci ha portato a ragionare e a
consolidare molti progetti per il futuro in vigna e in cantina.
Primo, l'impianto di nuovi vigneti in Alta Langa, l'ampliamento
della coltivazione biologica e la sfida di credere in nuove
varietà accanto al dolcetto: dal nebbiolo allo chardonnay, dal
pinot nero al viognier". Proprio quest'ultimo vitigno è a novità
della vendemmia: "ne produrremo circa 3 mila bottiglie, ma
l'idea è di crescere nei prossimi anni - spiega il direttore
Damiano Sicca - Dall'anno scorso abbiamo aumentato anche la
produzione di Pinot Nero, oggi 10 mila bottiglie. Nella
primavera 2022, arriveremo a 20 mila bottiglie per l'Alta
Langa".
"Dalla vendemmia 2020 - prosgue Bracco - cominceremo la
vinificazione separata delle Mga, i cru del Barolo: dal 2024
avremo la Menzione Geografica Aggiuntiva Ravera. Una scelta
coerente con le attività della nostra cantina che continua a
scommettere sulla qualità". ù
La produzione 2020 di Dogliani docg biologico è di 7 mila
bottiglie.
La cantina mantiene attivo il servizio di consegne a domicilio.
Il fatturato della cooperativa Clavesana ha sfiorato i 6 milioni
di euro a fine 2020. (ANSA).
Vino: Cantina Clavesana, 3000 bottiglie per debutto viognier
Dogliani biologico arriva a 7 mila,