(ANSA) - TORINO, 06 MAG - "Sono affetto della sindrome
bipolare e alterno momenti 'up' a quelli 'down' e nei momenti di
euforia le campagne elettorali erano la mia droga". E' iniziata
con questa dichiarazione spontanea, prima di sottoporsi alle
domande del pm Paolo Toso, l'interrogatorio dell'ex assessore
regionale Roberto Rosso, al processo 'Fenice-Carminius' sulle
infiltrazioni della 'Ndrangheta nel Torinese.
"Ho letto e riletto le ordinanze in cui mi si accusa e da un
anno e mezzo mi chiedo come possa essere finito in una
situazione del genere - continua Rosso, agli arresti domiciliari
dopo cento giorni di carcere, difeso dagli avvocati Giorgio
Piazzese e Franco Coppi - Durante l'interrogatorio ero uscito
con una battuta infelice 'Sarò da perizia psichiatrica' dissi.
Grazie al percorso di psicoterapia che da quel momento il
tribunale mi ha concesso di fare, ho capito che sono affetto da
disturbo bipolare".
Secondo l'accusa Rosso avrebbe avuto contatti con individui
legato alle cosche calabresi, che avrebbero chiesto il pagamento
di 15 mila euro in cambio di un pacchetto di voti per le
elezioni regionali del 2018. "Io non ho pagato 15 mila euro e
non ho mai pagato per pacchetti di voti. Mi chiedo ancora oggi
come io sia finito dentro questa vicenda", dice Rosso. (ANSA).
'Ndrangheta: ex assessore 'io bipolare, elezioni mia droga'
Rosso accusato voto scambio. 'Non so come sono finito qui'