Fiamme, esplosioni e un denso fumo nero nel centro di Torino per un violento incendio scoppiato nella mattinata tra gli attici e le mansarde di un elegante edificio davanti alla stazione ferroviaria di Porta Nuova. Il rogo ha seminato il terrore tra gli abitanti, si è poi esteso a un altro condominio nello stesso isolato.
Una trentina di vigili del fuoco al lavoro, l'incendio nel tardo pomeriggio non era ancora spento. "L'incendio è stato bloccato ma non si può ancora dire che sia stato spento. Le operazioni proseguiranno per tutta la serata per spegnere gli ultimi focolai e per rimuovere la copertura", dicono i soccorritori. L'incendio ha bruciato 1.800 metri quadri. Le fiamme hanno prima coinvolto gli attici del palazzo 'Lagrange', ma con il passare delle ore hanno avvolto anche le soffitte e il quarto piano di un altro condominio con finiture più vecchie. Molte le esplosioni di bombole a gas raggiunte dal fuoco. L'intera zona è stata isolata e sono stati un centinaio gli sfollati da appartamenti, uffici e negozi.
Cinque le persone soccorse dai sanitari del 118: sono state curate sul posto e non hanno avuto bisogno di essere trasportate in ospedale. Si tratta di due proprietari delle abitazioni coinvolte nell'incendio, che hanno avuto malori per lo spavento, due agenti di polizia e un operaio, medicati per delle escoriazioni. Evacuati e chiusi anche i negozi, mentre alcuni palazzi del vicino isolato sono rimasti al buio e le auto sono state spostate dai parcheggi.
Le fiamme hanno continuato nel pomeriggio ad avanzare sui lati di piazzetta Lagrange e via Lagrange, mentre l'aria fino a via Roma è diventata irrespirabile. Sul posto oltre ai vigili del fuoco anche polizia e carabinieri che si sono adoperati a mettere in sicurezza le vie e ad evacuare le persone, mentre la polizia municipale ha chiuso un tratto di corso Vittorio Emanuele, deviando il traffico.
Secondo i primi accertamenti "anche se siamo ancora nel campo dell'ipotesi", precisano gli investigatori, le fiamme sarebbero state causate da alcune scintille scaturite da una saldatrice usata da un fabbro per collocare una cassaforte in un attico, e avrebbero incendiato la coibentazione inserita nell'intercapedine della parete.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it