Piemonte

Cannabis: buffet aperto chiude campagna referendum a Torino

Venerdì primo ottobre all'associazione radicale Aglietta

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 30 SET - La campagna elettorale per raccogliere le firme per il referendum per la liberalizzazione della cannabis, "che ha raggiunto risultati inattesi", chiude domani a Torino con un "cannabis buffet" presso l'Associazione Radicale Adelaide Aglietta a Torino.
    "C'è tempo per firmare fino a fine ottobre. Ad oggi sono stati raggiunte oltre 650.000 firme - ricorda il radicale Silvio Viale - grazie alla proroga al 31 ottobre ottenuto dal Consiglio dei Ministri. Un numero di firme raggiunto in tempi stretti e che supera il tetto richiesto di 500.000 firme, prova di una sensibilità generale sul tema molto positiva. E Torino, città prima in Italia, nel 1996, a firmare un ordine del giorno sulla liberalizzazione della cannabis, ancora una volta si è dimostrata tra le più attive. Come era gia' accaduto per la richiesta di referendum sull'eutanasia firmata da un milione di italiani. Con Milano e Torino in testa per numeri".
    Patrizia De Grazia, coordinatrice dell'Associazione Aglietta, ha poi posto l'accento sul fattore sicurezza: "legalizzare la vendita di cannabis vuol dire rendere più sicuri molti quartieri di Torino perché gli spacciatori di cannabis, lo stupefacente più venduto, non avrebbero più ragion d'essere. Il referendum chiede anche la depenalizzazione dell'autocoltivazione della cannabis. È assurdo che un consumatore, anche e soprattutto per motivi di salute, debba venir denunciato e multato, come è successo al cuneese Walter de Benedetto, anche se poi, alla fine, è stato assolto. Continuare a ritenere illegale la vendita di cannabis - ha concluso - ha anche un elevato costo sociale ed economico per lo Stato, considerato che un terzo dei detenuti italiani si trova in carcere per spaccio, e soprattutto di cannabis". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it