Piemonte

Covid: Coscia (Sant'Anna), mamma e neonato mai separati

Responsabile Terapia Intensiva Neonatale, poche senza Green Pass

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 12 NOV - "Abbiamo adottato misure severissime, ma siamo riusciti a non separare mai la madre dal bambino. Siamo riusciti a fare entrare sempre i genitori in Terapia Intensiva neonatale, anche quando in Italia si era optato per il blocco.

Abbiamo giocato su un inghippo semantico: il genitore non è un visitatore". Alessandra Coscia, responsabile della Terapia Intensiva della Neonatologia universitaria dell'Ospedale Sant'Anna di Torino, diretta dal professore Enrico Bertino, racconta i difficili giorni dell'emergenza Covid. L'occasione è la Giornata Mondiale della Prematurità, che si celebra il 17 novembre.
    "Poteva essere un rischio, ma grazie alla prevenzione - usare la mascherina, lavarsi le mani e pulire bene il seno - non ci sono stati problemi. Siamo riusciti anche a permettere la presenza del partner in sala parto", spiega la dottoressa Coscia. "Abbiamo adottato politiche di compromesso ragionato.
    All'inizio - prosegue Coscia - è stata una bella botta, abbiamo avuto bisogno di indicazioni ufficiali. Il neonato non è a rischio Covid, il problema era l'isolamento della mamma. Abbiamo organizzato i turni e gli orari, ridotto le ferie. Abbiamo dovuto cambiare i percorsi organizzativi, prevedere percorsi particolari per la madri positive: nella prima fase del lockdown sono state poche, nella seconda ondata molte di più. I neonati che hanno sviluppato la malattia in modo importante sono stati molto rari, la trasmissione per via ematica è rarissima". Il Green Pass? "E' raro che le donne che partoriscono non cel lo abbiano, quando succede facciamo il tampone". In Italia nascono ogni anno circa cento neonati gravemente pretermine, cioè con un peso sotto i 1.500 grammi, in Piemonte l'1% (350-400). L'indice di sopravvivenza è altissimo, raggiunge infatti il 90%. (ANSA).
   

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