Piemonte

De Biase, Torino città modello, cultura motore di sviluppo

Sul libro Una città laboratorio culturale la parola a 5 sindaci

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 21 GEN - La cultura potrà essere motore di sviluppo per Torino se la città continuerà a scommettere sui punti di forza che l'hanno contraddistinta negli ultimi decenni: la capacità di pianificare e quella di fare sistema, l'innovazione, la qualità del tessuto culturale, gli strumenti per coinvolgere i cittadini. E' il futuro che immagina Francesco De Biase, una esperienza durata più di 35 anni da dirigente pubblico nell'area della cultura della Città di Torino. Su questi temi - al centro del suo libro "Una città laboratorio culturale. Torino: storie, esperienze strategie", pubblicato da Franco Angeli - si confronteranno il 26 gennaio, al Polo del '900, gli ultimi cinque sindaci: Valentino Castellani, Sergio Chiamparino, Piero Fassino, Chiara Appendino e Stefano Lo Russo.
    Tutti insieme intorno a un tavolo, per parlare della città, tra presente e futuro. "Nessuna intenzione di fare pagelle, dare voti o esprimere giudizi. Il mio è un punto di vista parziale, non ha nessuna pretesa storica o scientifica", precisa De Biase, ma la sua voce ha un forte valore. I temi del suo libro sono strategici.
    "In questo testo - spiega - propongo un viaggio in una città che spesso è stata un laboratorio, una fabbrica di idee, movimenti, scoperte innovative in ogni ambito. Il 'laboratorio Torino' ha funzionato perché la città ha saputo pianificare il futuro". Lo ha fatto attraverso quattro Piani Strategici: nel 2000, nel 2006, nel 2015 e nel 2019. "Oggi le sfide sono tante, anche per la concomitanza di guerra, pandemia, crisi ambientale: c'è la sfida della cultura digitale, c'è la necessità di curare la fragilità e il disagio. Bisogna fare in modo che i presidi, i centri culturali siano più attenti. Torino ha l'opportunità dei fondi Pnrr, sono tanti e vanno spesi bene" sottolinea De Biase.
    "Bisogna avere una visione, pratiche di coprogettazione con associazioni, corpi intermedi. Servono progetti condivisi che guardino all'Internazionalizzazione, ma anche alle periferie.
    Bisogna dare alla cultura un ruolo fondamentale nel cambiamento". (ANSA).
   

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