(ANSA) - ASTI, 22 MAR - Secondo gli inquirenti. che indagano
sulla frode fiscale sui bonus edilizi, che ha portato
all'arresto di dieci persone, sarebbero state emesse false
fatturazioni per decine di milioni di euro, utilizzate non solo
per documentare al fisco lavori edili mai realizzati, ma anche
per riciclare proventi dell'illecita attività, per un ammontare
di almeno un miliardo e mezzo di euro.
Le indagini sono partite da una segnalazione del 'Nucleo
speciale entrate' della guardia di finanza di Roma la maxi
operazione 'Capisci Amme' della guardia di finanza di Asti.
Gli arrestati sono indagati per associazione a delinquere,
truffa nei confronti di enti pubblici, riciclaggio, emissione ed
utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione
fraudolenta al pagamento di imposte.
L'inchiesta, scattata tra agosto e settembre 2022, coordinata
dalla procura di Asti, hanno rivelato i tratti di una truffa,
ordita da una compagine in parte radicata sul territorio e in
parte in Campania e Veneto, e vede coinvolte 37 persone e 68 tra
ditte e società.
"Questa enorme quantità di crediti fiscali - spiegano dalla
guardia di finanza di Asti - sarebbe stata generata solo sulla
carta, innanzitutto grazie all'opera di un commercialista con
studio al Vomero, Napoli, e a un suo stretto collaboratore,
cittadino albanese, con studio a Schio (Vicenza); utilizzando
partite Iva intestate perlopiù a prestanome, gli attori
inserivano nei cassetti fiscali dell'Agenzia delle Entrate dati
ritenuti non veritieri".
Le indagini proseguono. (ANSA).
Frode fiscale sui bonus edilizi, crediti solo sulla carta
False fatturazioni per decine di milioni di euro