Piemonte

Marrone, caso Zaki? Il nuovo Salone parte da ex centro sociale

Culicchia, se non avrò un libro in uscita a maggio andrò al mare

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 17 OTT - "Il caso Zaki è il primo corto circuito del corso pop del nuovo Salone, quando la politica lascia campo libero al mercato succedono questi inconvenienti.
    Se ci fosse stato un direttore diverso, ad esempio la Loewenthal, non credo che sarebbe successo". Lo ha detto Maurizio Marrone, assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte, a margine della presentazione del festival Radici sulle identità. "Dico solo che il Salone doveva iniziare al Sermig e invece inizia in un ex centro sociale", ha aggiunto, a poche ore dall'incontro di Zaki al circolo culturale Hiroshima Mon Amour inizialmente previsto all'Arsenale della Pace-Sermig.
    "La censura è di per sé deprecabile, non censurare è il presupposto della cultura. Ci sono però questioni di opportunità e di delicatezza del momento. Hanno tutti il diritto di presentare libri e di ricevere premi. Si trattava di rimandare o valutare", osserva Elena Loewenthal, direttrice del Circolo dei Lettori, "Non mi pronuncio sulle decisioni del Salone - aggiunge - e sono per la libertà di espressione, c'è però un tema che è quello della delicatezza del momento. Ci sono le dichiarazioni di Zaki, quello che ha detto e anche quello che ha taciuto. È una questione di competenza e sensibilità che personalmente non approvo. Andiamo ad ascoltare una voce che ha dimostrato scarsa competenza e sensibilità, liberissima l'organizzazione di metterlo sul palco, liberissimo il pubblico di andare".
    Polemico lo scrittore Giuseppe Culicchia, che faceva parte della squadra di consulenti di Nicola Lagioia, a cui la nuova direttrice Annalena Benini non ha confermato il rapporto: "Se non avrò un libro in uscita nei giorni del Salone andrò al mare". (ANSA).
   

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