Piemonte

La materia che parla, un mostra diffusa a Chieri dal 3 novembre

Diciotto artisti in un'esposizione diffusa fino al 7 gennaio

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 29 OTT - Le sculture di diciotto artisti saranno esposte a Chieri (Torino) in una mostra diffusa d'arte contemporanea "La materia parla. Sculture d'autore in dialogo con la città", curata da Monica Trigona, dal 3 novembre fino al 7 gennaio 2024, in una contaminazione tra architetture classiche e declinazioni artistiche contemporanee.


    La mostra si collega a una tradizione che qualifica Chieri e la accredita come una città attenta alle suggestioni dell'arte contemporanea. Una visione che si è rafforzata negli anni con la scelta di valorizzare la Fiber Art, espressione artistica del Tessile, altro elemento caratterizzante il territorio. Questa corrente artistica, dalla dimensione internazionale, prende a prestito le tecniche dei tessitori utilizzandole in maniera del tutto inedita e concettuale ed è animata da uno spirito pionieristico nel processo di riuso dei materiali più svariati.
    L'esposizione ora, in dialogo con la città, si connette idealmente alle esperienze espositive della Fiber Art.
    L'esposizione si propone infatti di indagare certe produzioni plastiche, originali e personalissime, che dagli anni Ottanta del secolo scorso sino ai giorni nostri hanno concorso allo sviluppo della multiforme espressione contemporanea attribuendo grande importanza all'elemento profondo e primario che è sostanza del proprio linguaggio: la materia.
    Gli artisti di cui sono esposte le opere sono Salvatore Astore, Stefano Bonzano, Domenico Borrelli, Umberto Cavenago, Giacinto Cerone, Carlo D'Oria, Piero Fogliati, Theo Gallino, Gabriele Garbolino Rù, Paolo Grassino, Marco Mazzucconi, Aldo Mondino, Diana Orving, Carlo Pasini, Antonio Riello e Silvano Tessarollo. Sono due le opere antecedenti al quarantennio preso in considerazione, di Maria Lai e di Umberto Mastroianni. I luoghi sono la cappella dell'oratorio di San Filippo Neri, che riapre al pubblico dopo un intervento di restauro conservativo che l'ha riportata agli splendori originali, il sagrato della Chiesa di San Filippo, il sagrato della Chiesa di San Bernardino, la Cappella dell'Ospizio di Carità (Giovanni XXIII), e l'Imbiancheria del Vajro. (ANSA).
   

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