Piemonte

Time Square a Flashback Habitat, la piazza come metafora di vita

Dal 1 dicembre mostra-progetto di Alessandro Bulgini

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 30 NOV - 'Time Square. L'arte in piazza trascende il tempo' è il titolo della mostra-progetto di Alessandro Bulgini che dal 1 dicembre al 31 marzo abita negli spazi di Flashback Habitat, sulla collina torinese. Si tratta di 16 stanze, ognuna con pareti di un colore diverso, studiate dall'architetto di interni Paolo Genta e con all'interno un'opera che dialoga con un'insegna pubblicitaria, come fosse una delle tante piazze dove coesistono palazzi anche antichissimi e insegne. Insegne, loghi, simboli del nostro consumismo imperante e dello stile di vita contemporaneo che cercano di relazionarsi con la storia delle grandi piazze, luoghi dove è passata e passa la storia degli esseri umani.
    Una mostra, come spiega lo stesso curatore, che vuole parlare alla nostra capacità di processare immagini, di contenere negli occhi e nella percezioni stimoli diversissimi. "Vorrei invitare le persone a guardarsi intorno e a creare immagini mentali, sviluppare sogni, guardare in avanti e anche indietro in cerca di emozioni e di condivisioni - dice Bulgini - La piazza è metafora dell'incontro dell'umanità. È una realtà stratificata, viva, in continua trasformazione".
    Protagonisti nelle stanze sono grandi insegne di case automobilistiche come Alfa Romeo, Peugeot, Fiat, Lancia, Renault, o di case petrolifere come Shell, Tamoil, Esso, Eni. Ma anche McDonald's, Esso, Rolex, Michelin. Bulgini cita poi Andy Warhol, quando disse "La cosa più bella di Firenze è McDonald's' per spiegare come arte e consumismo oggi possano essere due facce dello stesso sistema. E come tutto possa essere ricontestualizzato". Tra le opere in mostra anche 'Piazza d'Italia-Malinconia' del 1949' di Giorgio de Chirico appeso di fronte a un'insegna di McDonald's, una Vergine addolorata di Giuseppe Antonio Petrini, del XVII, con di fronte il marchio Fiat, una fotografia di guerra di Gabriele Basilico, 'Beirut', del 1991, allestita in una stanza con una grande insegna di Tamoil. "Ciascuno faccia gli accostamenti che crede..." conclude Bulgini. (ANSA).
   

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