Piemonte

No Tav, con Milano-Cortina l'incubo ritorna come per il 2006

Assemblea in Val di Susa: "Difendiamo montagna, acqua e vita"

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 09 DIC - Un'assemblea per dire no alla Tav, ma anche alle Olimpiadi invernali, dunque a tutte le grandi opere e ai grandi eventi, si è tenuta nel pomeriggio in Val di Susa, a San Didero (Torino), organizzata dal movimento No Tav, dopo la marcia di ieri, a 18 anni da quando nel 2005 decine di migliaia di attivisti di ogni età marciarono per liberare il presidio di Venaus allora sgomberato.
    "In Val di Susa - affermano dopo l'assemblea - appare da sempre sotto gli occhi di tutte e tutti chiaro e lampante, l'effetto di mega-opere come il Tav. I cantieri, nel corso degli anni, hanno provocato la distruzione di un ampio territorio già interessato da una pesante industrializzazione".
    "Il Tav - proseguono - è solo uno degli esempi dell'impatto di queste gigantesche macchine devastatrici, il braccio armato di un sistema ben più ampio. In Val Susa, tutto ciò si è espresso in passato anche attraverso mega-eventi come le Olimpiadi invernali del 2006, che hanno lasciato in eredità vecchi scheletri ultra costosi, come ci ricorda quotidianamente la pista da bob di Cesana. Con le prossime Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, l'incubo ritorna reale nella stretta connessione tra mega-eventi e mega-opere".
    "In uno scenario di crisi climatica ed ecologica, questo tipo di infrastrutture ed eventi indica la volontà di appropriazione sfrenata e di privatizzazione di quelle risorse primarie alla base della vita di tutte e tutti come il suolo e l'acqua - concludono -. Le montagne oggi più che mai sono baluardi da difendere . Come comunità rimane necessario riunirsi per condividere prospettive e pratiche di lotta in difesa di ciò che la montagna rappresenta, inaugurando e rafforzando alleanze internazionali per fermare il protrarsi di questi ecocidi".
    (ANSA).
   

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