(ANSA) - TORINO, 05 GEN - Un agente di polizia penitenziaria
un servizio del carcere di Torino ha riportato una frattura al
dito di una mano dopo essere stato aggredito da un detenuto. È
successo ieri. Il recluso, di origine straniera, si era
scagliato contro una dottoressa che gli aveva somministrato una
terapia non di suo gradimento. L'agente è intervenuto ed è stato
malmenato: è stato medicato al pronto soccorso dell'ospedale
Martini di Torino e dimesso con una prognosi di venti giorni per
la frattura e contusioni al volto. "Il carcere di Torino -
deduce il sindacato autonomo di polizia penitenziaria Osapp - è
completamente fuori controllo e nel totale sbando regna un vero
e proprio marasma una sorta di giungla, un caos infernale. Gli
agenti sono sotto attacco ogni giorno e nessuno fa nulla, nel
silenzio più assordante dei vertici Locali, Regionali e del Dap
(Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria - ndr). Si
immagini che il giorno 31 di dicembre il personale ha vissuto
momenti di vero e proprio incubo mai visto negli ultimi
quarant'anni: mai si è registrata una simile baraonda il
personale non sa se rientra a casa e a che ora. Si tratta della
prima aggressione dell'anno 2024 a fronte di 41 aggressioni nel
2023 e 43 agenti feriti mentre nell'anno 2022 le aggressioni
sono state 39 a fronte di 72 agenti feriti". Leo Beneduci,
segretario generale del sindacato, critica anche i protocolli
operativi, che "si stanno dimostrando del tutto inadatti a
prevenire gli eventi di maggior rischio nelle carceri". Per
l'Osapp "l'attuale situazione delle carceri va considerata in
termini di vera e propria emergenza nazionale" e a occuparsene
dovrebbe essere "la presidente del Consiglio Giorgia Meloni
senza ulteriore ritardo, pena il totale e ulteriore sfascio del
sistema penitenziario Italiano". (ANSA).
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