Piemonte

I 40 anni del Caus, umorismo e satira dall'arte alla didattica

"Prese a pedate la staticità delle cose, la banalità delle mode"

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 08 GEN - L'associazione Caus (Centro arti umoristiche e satiriche) e i suoi soci festeggiano quest'anno il 40/o anniversario. L'associazione culturale no-profit, nasce a Torino nel 1984 con la finalità di promuovere l'umorismo e la satira quali strumenti d'analisi, stimolo, critica e formazione in ambito istituzionale, artistico ed educativo. Una biblioteca specializzata fu gestita dai soci fondatori Massimo Tonelli e Claudia Enrico e coordinata da volontari sino al 2012. La sezione web (www.caus.it), nata nel 2008, deve il suo sviluppo a Tullio Macrì, Piero Ferraris, Marino Tarizzo e altri volontari.
    I fondatori Raffaele Palma e Giorgio Cavallo, unitamente ad Armando Testa e Franco Bruna, riuscirono in breve tempo a riunire un gruppo di umoristi italiani e internazionali, studiosi, collezionisti e appassionati del settore. Una divisione dell'associazione denominata "Caus per il sociale" attiva sin dalle origini, si è distinta per le proposte solidaristiche confluite in convegni, tour, mostre e progetti dedicati a coloro che hanno problematiche di varia natura. Negli anni, l'attività del Caus si è sviluppata tra arte, grafica, calligrafia, cabaret amatoriale, comunicazione, ambiente, architettura, toponomastica, didattica, pedagogia e formazione, con corsi universitari, interventi nelle scuole e corsi di aggiornamento per insegnanti. Non senza difficoltà. "Come non ricordare - spiega l'associazione - le interpellanze sulla mostra su Roland Topor, vista da certuni come irrispettosa, volgare e inappropriata, oppure la minaccia di denuncia per avere scoperto, fotografato e fatto pubblicare furti sacrileghi di opere d'arte al Cimitero monumentale, ma anche il ritiro del patrocinio pubblico sui tour gratuiti pensati per persone con disabilità motoria e non vedenti, dal titolo "Torino Paratour" - e ancora la facile e scontata vittoria presso il Tribunale di Torino, dopo una denuncia penale di un piccolo tour operator contro il Caus".
    "Caus in dialetto piemontese - conclude l'associazione - vuol dire "calcio" ed è esattamente ciò che abbiamo fatto in quarant'anni: si sono prese a pedate la staticità delle cose, la banalità delle mode, la sicurezza dell'arroganza, la certezza delle patacche (fake news)". (ANSA).
   

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