Piemonte

Palasport progettato da Isozaki diventa Inalpi Arena

Parcolimpico, firmato accordo per 5 anni con azienda di Moretta

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 11 GEN - Da oggi il Palasport Olimpico di Torino, progettato dall'archistar giapponese Arata Isozaki per le Olimpiadi Invernali del 2006, non si chiama più PalaAlpitour ma Inalpi Arena. La società Parcolimpico, che gestisce l'impianto, sede, tra l'altro, di grandi concerti ed eventi sportivi internazionali, su tutti le Atp finals, ha firmato un accordo quinquennale con l'azienda lattiero casearia Inalpi di Moretta (Cuneo).
    L'accordo, anticipato oggi dal quotidiano La Stampa, fa di Inalpi il naming sponsor del palazzetto, che ha una capienza massima di oltre 15mila posti, e ai Giochi del 2006 ospitò le gare di hockey su ghiaccio.
    "Per Inalpi è una vera e propria nuova avventura, - commenta il presidente Ambrogio Invernizzi - La definizione di questo accordo ci rende partner di una struttura importante e simbolica per Torino e per il Piemonte, un luogo ormai conosciuto a livello mondiale. Siamo orgogliosi che tra gli appuntamenti internazionali ospitati nel palasport si annoveri da tempo il Fencing Gran Prix - Trofeo Inalpi, di cui siamo Title Sponsor da 13 anni, che porta a Torino i più grandi atleti mondiali della scherma. L'avvio di questa nuova partnership e la nascita dell'Inalpi Arena - prosegue Invernizzi - è una scelta ponderata, un passaggio che abbiamo pianificato e che siamo certi contribuirà ovviamente a far conoscere il nostro brand, ma non solo".
    Per Roberto De Luca, amministratore Delegato di Parcolimpico e presidente di Live Nation Itala, "la scelta di un'azienda come Inalpi - fortemente radicata al territorio piemontese - di diventare naming sponsor di una struttura di richiamo internazionale qual è la nostra, è visionaria: rende concreto il senso del concetto di glocal, dando vita a ciò che è a tutti gli effetti un processo in atto a livello mondiale: la valorizzazione delle eccellenze locali ad un livello superiore, quello della dimensione globale" (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it