Piemonte

Abbate Daga, sui disturbi alimentari serve soluzione strutturale

'In Piemonte c'è attenzione, aprirà una comunità'

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 16 GEN - "Sono fiducioso. Il problema del taglio del fondo nazionale per i disturbi del comportamento alimentare è risolvibile. Credo che il governo abbia capito che è una questione importante, anche a livello di immagine. Al di là dei finanziamenti speriamo che sia però anche l'occasione per discutere più a fondo il problema e trovare una soluzione strutturale". E' l'opinione di Giovanni Abbate Daga, direttore del Centro disturbi alimentari della Città della Salute di Torino.
    "Fino a ottobre sono stati stanziati 1,8 milioni di euro per due anni, una cifra che copre 2023 e 2024. Bisogna fare la correzione in fretta perché altrimenti i soldi non arriveranno in tempo e non si potranno rinnovare i contratti di 800 persone assunte in Italia, medici. neuropsichiatri, psicologi, dietologi, infermieri. Questo avrebbe conseguenza sulle liste d'attesa e limiterebbe le prestazioni aggiuntive" spiega Abbate Daga. "Contro i tagli si sono mossi clinici e familiari, c'è chi avrebbe voluto subito andare in piazza e chi ritiene più giusta la strada del dialogo. Nel mondo politico è importante la posizione favorevole assunta dall'onorevole Semenzato, esponente della maggioranza".
    Abbate Daga riconosce che in Piemonte sul tema c'è attenzione. "La Regione - spiega - ha stanziato a fine anno 150.000 euro ed è prevista l'apertura in Piemonte di una comunità, un centro per venti adulti e due da dieci posti ciascuno per i minori. C'è una commissione che sta valutando i progetti. Dal punto di vista tecnico si chiuderà in fretta, il bando è già stato fatto. In Piemonte le persone che soffrono di disturbi alimentari sono migliaia, solo alle Molinette abbiamo in carico 500 pazienti adulti, altrettanti al Regina Margherita.
    Ci sono due picchi: tra i 14 e i 17 anni e tra 18 e 20. E' una malattia che dura a lungo, per uscirne ci vuole tanto tempo, in media quattro o cinque anni". (ANSA).
   

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