Piemonte

Sindacati, 'sulle crisi il Piemonte alzi la voce con Roma'

Cgil, Cisl e Uil chiedono alla Regione un lavoro di squadra

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 16 GEN - I sindacati piemontesi chiedono alla Regione di fare squadra sulle crisi e di "alzare la voce con Roma".
    "Abbiamo bisogno di strumenti specifici, altrimenti le crisi non finiscono. Quelle di oggi sono la coda, il conto vero arriverà n primavera. Siamo il Sud del Nord, servono strumenti straordinari eccezionali, riconosciamo la malattia del Piemonte e affrontiamola. Il Piemonte pesa poco o pesa in modo insufficiente. Abbiamo bisogno di risposte nazionali, ma arriveranno solo se il Piemonte si muove. O si fa sentire o non credo che Roma si preoccuperà del Piemonte", ha affermato il segretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo. "Bisogna giocare una partita di squadra, dare l'immagine di un territorio che è in crisi, in sofferenza e deve essere aiutato.
    Serve una cabina di regia, un osservatorio, non basta affrontare le singole crisi. Questo può dare un supporto anche ai tavoli aperti a livello nazionale come l'Ilva e Stellantis. Il modello deve essere quello della gestione del Covid e della sanità", ha spiegato Luca Caretti, segretario regionale della Cisl.
    "Dalla crisi del 2008, abbiamo perso 76mila posti di lavoro in Piemonte e spicca in negativo il dato della disoccupazione giovanile, salita al 20,6% (era al 15% nel 2008). Siamo in una fase di profonde trasformazioni ecologiche, digitali e anagrafiche, con tutte le conseguenze che ci saranno sulla sostenibilità del nostro sistema di welfare. Abbiamo bisogno di rendere più attrattivo il nostro territorio, di formare e riqualificare le figure professionali. Serve quindi un censimento aggiornato dei profili richiesti dalle aziende" ha osservato Gianni Cortese, segretario generale della Uil Piemonte. (ANSA).
   

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