(ANSA) - TORINO, 16 GEN - I sindacati piemontesi chiedono
alla Regione di fare squadra sulle crisi e di "alzare la voce
con Roma".
"Abbiamo bisogno di strumenti specifici, altrimenti le crisi
non finiscono.
Serve una cabina di regia, un osservatorio, non basta affrontare
le singole crisi. Questo può dare un supporto anche ai tavoli
aperti a livello nazionale come l'Ilva e Stellantis. Il modello
deve essere quello della gestione del Covid e della sanità", ha
spiegato Luca Caretti, segretario regionale della Cisl.
"Dalla crisi del 2008, abbiamo perso 76mila posti di lavoro
in Piemonte e spicca in negativo il dato della disoccupazione
giovanile, salita al 20,6% (era al 15% nel 2008). Siamo in una
fase di profonde trasformazioni ecologiche, digitali e
anagrafiche, con tutte le conseguenze che ci saranno sulla
sostenibilità del nostro sistema di welfare. Abbiamo bisogno di
rendere più attrattivo il nostro territorio, di formare e
riqualificare le figure professionali. Serve quindi un
censimento aggiornato dei profili richiesti dalle aziende" ha
osservato Gianni Cortese, segretario generale della Uil
Piemonte. (ANSA).
Sindacati, 'sulle crisi il Piemonte alzi la voce con Roma'
Cgil, Cisl e Uil chiedono alla Regione un lavoro di squadra