(ANSA) - TORINO, 24 GEN - Avvocati intimiditi, perseguitati,
arrestati. La condizione della giustizia in Iran è stata
illustrata oggi a Torino in un incontro organizzato nell'ambito
della 'Giornata internazionale degli avvocati minacciati e in
pericolo'.
"A un anno dall'inizio delle proteste seguite alla morte di
Jina Mahsa Amini nel settembre del 2022 - ha detto Deniz Ali
Asghari Kivage, avvocata, esponente del Coordinamento degli
iraniani a Torino e del consiglio direttivo dell'associazione
Città per le Donne - stiamo assistendo a un rafforzamento della
normativa esistente. La nostra categoria è una delle prime a
risentirne. Il fatto è che colpire l'avvocatura significa dare
un segnale preciso alla popolazione".
"Fra il settembre del 2022 e il maggio del 2023 - è stato
spiegato - almeno 66 avvocati della difesa sono stati arrestati
dalle forze dell'ordine iraniane, impedendo così loro di
chiedere giustizia per attivisti e manifestanti arbitrariamente
arrestati. Almeno 54 avvocati iraniani che avevano espresso
sostegno a favore della famiglia di Jina Mahsa Amini dopo la sua
morte sono stati convocati in tribunale". Si è poi parlato del
sequestro dei beni alle toghe 'sgradite', della revoca del
passaporto, della presa in consegna dei cellulari. "Ai difensori
delle persone accusate di reati di 'propaganda contro il regime'
- è stato ancora detto - non hanno accesso al fascicolo
processuale. Non solo. Il concreto pericolo di essere accomunati
agli imputati gli impedisce di esprimere liberamente la propria
tesi". (ANSA).
'Minacciati e arrestati', Torino parla degli avvocati in Iran
Incontro a Palazzo di giustizia per la giornata
