(ANSA) - TORINO, 29 GEN - Il giudice delle indagini
preliminari del Tribunale di Torino ha accolto le richieste di
archiviazione del pubblico ministero Valentina Sellaroli per
nove attivisti ambientalisti del movimento disobbediente
Extinction Rebellion e dei Fridays for Future, accusati di
invasione e violenza privata, per averE appeso, lo scorso
novembre, uno striscione dal tetto dell'Oval di Torino durante
l'Aerospace and Defence Meeting. I giovani si erano calati con
degli imbraghi dal tetto del Lingotto e avevano srotolato la
scritta "Qui si finanzia guerra e crisi climatica".
Secondo il pm "le condotte statiche e ostruzionistiche degli
indagati non integrano nessuna forma di violenza nemmeno
impropria". "Le motivazioni della giudice sono una bella lezione
di democrazia in difesa del diritto di manifestazione2,
commentano da Extinction Rebellion.
"La magistratura torinese ha archiviato una denuncia avanzata
dalla locale Questura nei confronti di attivisti ambientali che
si sono limitati ad esercitare diritti costituzionalmente
garantiti, quali quello di riunione e di libera manifestazione
del pensiero - afferma l'avvocato di Extinction Rebellion Marino
Careglio -. Mi auguro che per il futuro le forze dell'ordine
siano più prudenti nel denunciare ragazze e ragazzi che, con
modalità del tutto pacifiche e non violente, come ben sottolinea
la richiesta di archiviazione accolta, si mobilitano per
sensibilizzare i governi ad affrontare seriamente la grave crisi
climatica in atto, raccogliendo il grido di allarme espresso già
da molti anni dalla comunità scientifica internazionale".
Quattro dei nove attivisti avevano ricevuto il foglio di via
da Torino per due anni, mentre per altri due di loro c'era stato
l'avviso orale firmato dal questore. Per questi provvedimenti,
fanno sapere dal movimento. "Procederemo con il ricorso al Tar,
ma i ricorsi costano migliaia di euro. Migliaia di euro per
provvedimenti illegittimi. Chi ci ripagherà?", affermano.
(ANSA).
Extinction Rebellion, archiviate accuse per protesta all'Oval
A novembre gli attivisti erano saliti sul tetto del Lingotto