"Quello che le studentesse e gli studenti di alcuni atenei hanno denunciato è semplicemente inaccettabile per la sua gravità. Le università sono un luogo nel quale le studentesse e gli studenti devono sentirsi protetti e liberi di esprimere sé stessi. Il mio impegno come donna, rettrice e presidente della Crui, è che episodi del genere non possano accadere mai più e utilizzerò tutti gli strumenti a mia disposizione per far sì che questo si realizzi. Su fatti del genere deve esserci tolleranza zero". Così all'ANSA Giovanna Iannantuoni, presidente della Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane.
"La violenza sulle donne è una piaga di eccezionale gravità, che dobbiamo continuare a combattere con fermezza e senza alcun cedimento su tutti i fronti. Il tema è sotto gli occhi di tutti e nessuno può dire di non essere toccato dalla responsabilità di quanto ci accade intorno. Come rettore di questa Università garantisco la massima attenzione ai casi che possono verificarsi, alle segnalazioni e la necessaria intransigenza". Così il rettore dell'Università di Torino Stefano Geuna. "È urgente assumere misure sempre più severe per chi abbia esercitato molestie e soprusi, violando i diritti fondamentali e la dignità della persona".
"L' Università - prosegue il rettore Geuna in una dichiarazione all'ANSA - deve essere un luogo sicuro e percepito come tale, con tutti gli strumenti messi a disposizione dall'ordinamento universitario. Al contempo, occorre moltiplicare gli sforzi rivolti alla costruzione e alla diffusione di una cultura nuova, perché educare - oltreché formare - è uno dei compiti dell'Università.
Qui si edifica il futuro della nostra società e a questa funzione fondamentale non vogliamo in alcun modo rinunciare".
Studentesse, più segnalazioni da Filosofia
Non voglio parlare di numeri, anche perché un solo caso "sarebbe grave". Le ragazze del movimento transfemminista "Non una di meno", che alcuni giorni fa hanno denunciato le molestie che sarebbero avvenute all'interno delle facoltà universitarie di Torino, spiegano dalle segnalazioni raccolte in un questionario inviato su Whatsapp alle studentesse, docenti e ricercatrici.
"C'è una piramide della violenza - spiegano - ci sono quelle che stanno più in alto, in cima, come gli stupri e i femminicidi e poi ci sono invece quelle che comunque alimentano la piramide della violenza. Stiamo parlando delle battuttine fatte continuamente da professori, da compagni. Sono tutte segnalazioni che non riportiamo a una a una, ma che sono tutte quante gravi allo stesso modo, perché alimentano comunque questa cultura".
Per quanto riguarda le segnalazioni arrivano da tutti i dipartimenti uno di quelli più sotto le luci dei riflettori risulterebbe Filosofia, come confermano Non una di meno. "È proprio un dato mondiale, nel senso che tutti i dipartimenti di filosofia sono i dipartimenti che ricevono più molestie, cioè, più denunce di molestie, violenze, perché sono composti prevalentemente da uomini - sottolineano le femministe -. A Torino abbiamo tre docenti ordinarie e tutti il resto sono uomini. Questo poi si perpetra anche sugli studenti che poi diventeranno docenti e quindi è una catena".
Il questionario sulle molestie ricevute è "una iniziativa nata solo Torino. E' nata in maniera informale dal fatto che avessimo esperienze e racconti non piacevoli simili e così abbiamo deciso di aprire il form per capirlo. Non ci aspettavamo questa risonanza mediatica, se altri volessero seguire questa nostra iniziativa noi saremmo molto contente ma non abbiamo contattato attivamente altre compagne in altre Università per proporlo e per adesso nessuno ci ha contattate ma non lo escludiamo in un futuro e se qualche Università volesse accogliere la stessa cosa sarebbe bello". A dirlo è Beatrice di Studenti Indipendenti spiegando che per il 19 febbraio è convocata una assemblea "per decidere i prossimi passi, certo se questa iniziativa si espandesse noi qui a Torino saremmo contente".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it