(ANSA) - TORINO, 04 MAR - "In sei mesi di tempo, dal deposito
delle firme a oggi, il Consiglio regionale del Piemonte non è
riuscito a discutere la proposta di legge di iniziativa popolare
firmata in Piemonte da oltre 11.000 di persone.
"Le persone malate che soffrono - proseguono - non possono
aspettare anni, ma hanno bisogno di risposte in tempi rapidi e
certi, assicurando il rispetto dei valori costituzionali e dei
principi generali dell'ordinamento. Auspichiamo quindi che il
Consiglio regionale del Piemonte voglia discutere la proposta di
Legge nel prossimo Consiglio del 5 marzo".
Il Piemonte, viene ricordato in una nota, "è stata la quinta
regione a depositare le firme a favore della proposta di legge.
La campagna di raccolta firme era partita a metà marzo.
Attualmente, nonostante l'assenza di una legge nazionale, le
persone in possesso dei requisiti stabiliti dalla sentenza
242/2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato/Antoniani
possono già accedere alla morte volontaria assistita. Non
vengono però garantiti tempi certi nella procedura di verifica e
attuazione di tale pratica". (ANSA).
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